La processione dei Misteri di Trapani è considerata, non solo tra le
più antiche italiane (quella siciliana risale a 4 secoli fa), ma
anche la più lunga. Essa, infatti, inizia alle 14 del Venerdì Santo,
per concludersi soltanto ventiquattro ore dopo. Le
antiche Casazas, comuni anche alle manifestazioni di Genova,
denotano l’origine spagnola della processione siciliana. I
Misteri trapanesi sono rappresentazioni lignee che si riferiscono
alla passione di Gesù Cristo e alla sua morte. In tutto sono 20
gruppi sacri, in cui spiccano i due simulacri di Gesù Morto e di
Maria Addolorata. Di proprietà dalla Confraternita di San Michele
Arcangelo, furono concessi in affidamento alla popolazione trapanese
(ai poveri jurnateri), sotto l’impegno di portarli in
processione ogni anno. L’atto di concessione risale al 20 aprile
1612 e cita espressamente il gruppo dell'Ascesa al Calvario. Sembra,
comunque, che fossero state realizzate, in quella data, già delle
sacre rappresentazioni e che
queste fossero già portate in processione.
La tecnica in cui sono state
realizzate le statue è d’origine locale. Iniziate da Giovanni
Matera, alle parti in legno sono state aggiunte le vesti, che furono
modellate, dopo un bagno di colla, in maniera tale da realizzare
configurazioni diverse, statua da statua, e particolarmente
veritiere e suggestive. Per la loro individuazione e
rappresentazione artistica ci si riferì, non solo all’iconografia
comune alla pasqua, ma anche ad episodi dei vangeli apocrifi e ai
testi sacri in generale. Le sacre rappresentazioni, tuttavia, sono
“ambientate” più che in Palestina, nella Trapani seicentesca. Lo
testimoniano gli stessi abiti di fattura spagnoleggiante e le divise
e gli elmi dei soldati che non hanno a che vedere con quelle degli
antichi romani. Si dice che negli stessi volti dei gruppi siano
rappresentate persone realmente esistite, che fecero, evidentemente
da modello. Ad esempio, si narra che il giudeo della Spogliazione
sia tal Setticarini, che era, a quel tempo, l'aiutante del
boia di Trapani. Le statue sono assicurate a delle basi che fanno
da “vara”, anche se dondolano leggermente per dare più naturalezza
se portate in processione. Le vare sono decorate a loro volta, con
rappresentazioni di putti, vedute di Trapani, stemmi e simboli del
ceto di appartenenza (categorie, mestieri). Molte delle decorazioni
sono realizzate in argento, anche se ve ne sono in oro o in corallo.
In antichità le vare erano provviste di forcelle per il trasporto
nelle celebrazioni, ma, a causa di rovinose cadute, furono
sostituite con cavalletti su cui poggiare la vara del pesante gruppo
in terra durante le soste. I cavalletti dal 1950, sono stati
ricoperti da mantelli di stoffa nera, riportante lo stemma del ceto
di riferimento. I 20 gruppi, oggi, sono custoditi nella Chiesa
delle Anime del Purgatorio, da dove si diparte ogni anno la
processione pasquale.
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