Le antiche tradizioni, d’origine spagnola,
della Settimana Santa di Enna, vengono attese con ansia in città e
provincia, rappresentando la maggiore festa ennese. Indimenticabile
la processione del venerdì santo, con la sua fiaccolata e i 3000
confratelli incappucciati che percorrono le strade della città.
I rituali della pasqua hanno inizio, come si
conviene, la domenica delle Palme, con la celebrazione dell’ingresso
di Gesù a Gerusalemme. Un rappresentante della confraternita della
Passione,
seduto su un asinello e preceduto da altri dodici confrati, con in
mano grandi rami di palma, parte, alle ore 9,30 del mattino, dal
Santuario di Papardura. Risalendo le ripide strade verso la città,
il corteo viene accolto festosamente al
quadrivio del Monte da una folla di fedeli, dai
rappresentanti delle confraternite e
dalla banda che suona festosamente. Davanti la
Chiesa di San Sebastiano la processione si ferma per il rito del
passaggio della porta. Sul piazzale, infatti, è stata eretto un
portale (sorvegliato da due guardie romane). Quivi, dopo
il passaggio Gesù che ha ingresso a
Gerusalemme tra gli osanna dei fedeli, si svolge la cerimonia della
benedizione delle palme e dei ramoscelli d’ulivo. La processione
riparte, percorrendo le strade e stradine della parte occidentale
del centro di Enna, per fermarsi alla Chiesa di San Leonardo accolta
dal suono delle campane. All’interno del tempio si dà l’avvio alle
manifestazioni della Passione di Cristo, anche con l’esposizione del
simulacro dell’Ecce Homo.
Nel pomeriggio, dalla
Chiesa di Montesalvo ha l’avvio la processione del
Collegio dei Rettori
e delle rappresentanze di ognuna delle confraternite, che
percorrendo le strade della parte alta di Enna giunge fino al Duomo.
Qui ha inizio la preghiera al SS.
Sacramento,
che coinvolgerà a turno tutte le confraternite fino al mercoledì
santo, nel rispetto di un ordine preciso di successione dettato
dalla tradizione. Ognuna di esse parte dalla propria chiesa di
appartenenza in processione fino al Duomo ed ha a disposizione
un'ora per l’adorazione, da farsi strettamente in dialetto ennese.
Alle ore 13 del mercoledì santo, quando l’ultima delle 15
confraternite ha pregato e reso omaggio al SS. Sacramento in Duomo,
viene celebrata la messa, tutta cantata,
di reposizione dell'eucaristia. Contemporaneamente, secondo tradizione, i
componenti delle confraternite del Sacro Cuore di Gesù e
dell'Addolorata
sciamano nei ristoranti della zona, dove mangiano allegramente a
compensazione del lavoro processionale. Al termine della messa il
SS. Sacramento, oggetto della venerazione dei tre giorni precedenti,
viene posto in un prezioso ostentorio, ricco d'oro e gemme,
tra quelli conservati nel Museo Alessi di Enna, veri capolavori
barocchi dell’oreficeria ennese (all’incirca del 1735). Fuori dalla
chiesa, in
piazza Mazzini, sotto il Portale barocco di San Martino l’ostensorio
viene benedetto, al
cospetto di una folla enorme che trabocca dalla piazza a quella
contigua del Duomo. Naturalmente anch’esso viene portato in una
breve, ma seguitissima, processione per le vie principali di Enna,
per poi rientrare alla fine in Duomo dal portale
centrale. Ogni mercoledì santo, dal 1981, si tiene la
rappresentazione della Passione di Cristo Il paese, conosciuto per
l’autodromo e il bellissimo lago, dista pochi chilometri da Enna
alta ed Enna bassa ed è in pieno sviluppo turistico.
Le
processioni precedenti il giovedì santo si trasformano in questo
giorno. Dopo la tradizionale lavanda dei piedi al mattino, il
pomeriggio è occupato dalla visita dei Sepolcri. Poiché la
tradizione vuole che se ne visitino almeno tre, le strade cittadine
si riempiono di una folla di fedeli e turisti, ognuno occupato a
mantenere la tradizione pasquale. |