Ad Aidone, in provincia di
Enna, l’inizio della Settimana Santa ha luogo la Domenica delle
Palme. In questo giorno si svolge la processione delle confraternite
del paese, caratterizzata dalla presenza dei Santoni. Dodici grandi
teste di cartapesta, raffiguranti gli apostoli, ognuno
caratterizzato da precisi particolari, sono poste su delle gabbie,
vestite di stoffe dai colori sgargianti, in cui si introducono i
portatori (“i
Santari”, generalmente dei volontari), facendo
raggiungere alle effigie quasi i tre metri d’altezza. Dopo aver
percorso tutte le maggiori vie del paese, la processione ha termine
davanti alle porte chiuse della chiesa Madre di San Lorenzo.
Al suo interno vi si svolge un rito molto antico.
I giganti
in Sicilia non sono una novità. Li troviamo, infatti, ad esempio,
anche a Caltagirone o a Barrafranca. Poiché si disconoscono le
origini, vengono in genere fatti risalire al periodo della
controriforma, nel Seicento, quando fu avviato da parte della Chiesa
un processo di rieducazione religiosa delle classi popolari. Con un
opera di rinnovamento, si cercò un maggiore coinvolgimento
attraverso lo sviluppo di sacre rappresentazioni. Le due processioni
dei Santoni di Aidone, quella della domenica delle Palme e quella
della Giunta di Pasqua (che vedremo), possono essere considerate, a
tutti gli effetti, delle sacre rappresentazioni. Se non si conosce
l’origine della manifestazione, altrettanto sconosciuto è il nome
dell’artista che realizzò materialmente i dodici Santoni. La
leggenda vuole che trovò ispirazione, per la differenziazione tra
gli apostoli di cartapesta,
direttamente dalle statue romane di Piazza San Pietro. Ogni
apostolo è contraddistinto, oltre il colore dell’abito e del
mantello, anche da un’oggetto che porta in mano (sempre in
cartapesta). Ad esempio il gigante di San Pietro porta una tunica
rossa, il mantello blu e nella mano destra ha un mazzo di chiavi,
mentre per San Filippo, con la tunica gialla e il mantello blu, la
mano destra porta un libro. La festa pasquale, che segna il prossimo
arrivo della primavera e la gioia della Resurrezione di Cristo, è
simboleggiata da un mazzo di fiori tenuto nella mano sinistra da
tutti i dodici Santoni.
Come per Augusta la prima parte della
Settimana Santa è caratterizzata dalle processioni delle
confraternite che, accompagnate dalla banda e da tipiche
“lamentazioni”, vanno alla chiesa dove faranno il precetto di
Pasqua.
Il
Venerdì Santo La tradizionale visita dei
Sepolcri e dell'altare della Deposizione,
che si svolge a partire dalla sera del giovedì santo fino
al mattino del venerdì, presenta la caratteristica decorazione del
Sacramento con grano germogliato al buio, piante varie e
pani. Anche se la cosa più emozionante e suggestiva sono le
fiaccolate notturne nelle processioni, quella che caratterizza
maggiormente la pasqua di Aidone sono i lamenti. D’origine
medievale, queste lamentazioni , dette canto delle Quarantore
(tipiche del lutto pasquale), sono eseguite attraverso particolari
riti. Ogni "ora” è cadenzata da una voce che si lamenta in tono
ascendente, a cui fanno coro delle voci lamentevoli in tono
discendente. Momento particolare delle cerimonie del Venerdì
Santo ad Aidone è la cosiddetta a scisa a Cruci (la
deposizione dalla Croce), quando realmente viene deposto il Cristo.
Dopo una messa particolare e tradizionale, nella chiesa Madre
giungono gli uomini incappucciati e vestiti di bianco della
confraternita della Santissima Maria Annunziata. Essi portano una
bara di cristallo adorna di fiori. Dopo aver schiodato la statua di
Gesù dalla croce, essi la depongono nella bara e iniziano la
processione, che durerà quasi tutta la notte. Contemporaneamente,
ragazze si uniranno ad essa portando la statua dell’Addolorata,
mentre si alternano le lamentazioni delle Quarantore con musiche
funebri suonate dalla banda.
La cerimonia della Giunta Come accennato, Il
giorno di Pasqua, nella centrale piazza Cordova di Aidone, si tiene
la bellissima cerimonia della Giunta (dell’incontro). Nella piazza
si radunano i dodici Santoni, e mentre il Santone di San Pietro va
alla ricerca del Signore in giro per il paese, i restanti, divisi in
due gruppi, iniziano a correre e saltare fra le due statue
principali: quella della Madonna, coperta da un velo nero e posta
nei pressi della chiesa di Santa Maria, e quella del Cristo Risorto,
“nascosta” in una strada secondaria. La corsa rappresenta il
diffondersi delle notizie, dalla sparizione del corpo nel sepolcro,
dell’incontro di Gesù alle donne e dell’avvenuta Risurrezione fra
gli apostoli. Verso mezzogiorno, vi è il ritorno del Santone di
San Pietro nella piazza. Tutti i Santoni portano verso il centro
dell’area le due statue, scoprendo quella della Madonna (la Giunta,
l’incontro). Iniziano a suonare tutte le campane, mentre i portatori
fanno saltare dalla gioia i loro giganti. Accompagnati da una
banda che suona musiche di festa, i Simulacri vengono, infine,
riportati nelle loro specifiche chiese.
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