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La Settimana Santa nei rituali siciliani.
Bullet7blu.gif (869 byte) La Settimana Santa in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) Il clou del Venerdì Santo
Bullet7blu.gif (869 byte) L’insospettabile potere delle Confraternite
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Le confraternite in processione
ad Enna

Bullet7blu.gif (869 byte) I tremila incappucciati di Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) La processione “dei Misteri” di Trapani

Bullet7blu.gif (869 byte) Le “Maestranze” di Trapani
Bullet7blu.gif (869 byte) Il triduo pasquale di Ispica (RG)
Bullet7blu.gif (869 byte) “I Santoni” di Aidone (EN)

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La "Festa dei Giudei" di
San Fratello (ME)

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“Il ballo dei diavoli”
di Prizzi (PA)

Bullet7blu.gif (869 byte) I riti pasquali di Augusta (SR) e Assoro (EN)
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I significati della Pasqua
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci siciliani di Pasqua

Bullet7blu.gif (869 byte) Video sulle Processioni
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Video sulle Processioni /2

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       LA SETTIMANA SANTA

          "…non c'è paese in Sicilia, in cui
    la passione di Cristo non riviva
    attraverso una vera e propria
    rappresentazione, in cui persone
    vive o gruppi statuari non facciano
    delle strade e delle piazze il teatro
    di quel grande dramma..."
    (Leonardo Sciascia).

   
   
     I tremila incappucciati
     di Enna.
   
     
     

 
 
Confraternite in processione ad Enna


 

 






 

 
Il momento principale, come detto, della Settimana Santa ad Enna arriva il venerdì santo con la famosa processione dei tremila confrati. E’ stato calcolato che essa attiri in città più di 20.000 persone, rappresentando il culmine della stagione turistica ennese. La sua importanza è tale che la Regione Siciliana ha inserito la manifestazione nel
Registro delle Eredità Immateriali (REI) della Regione stessa, che ne finanzia l’organizzazione, insieme alla Provincia e a tutti gli enti locali. Gode, persino, del patrocinio della Comunità Europea.

I riti del venerdì santo ad Enna iniziano con la celebrazione eucaristica nel Duomo e la lettura del Passio Domini, un dettagliato estratto dal vangelo sulla passione di Gesù. Tra gli altri riti, quello che vede i canonici a piedi nudi percorrere la navata principale, genuflettendosi per tre volte, come le tre cadute del Cristo. Essi portano un cappuccio viola sulla testa, un ermellino bianco sulle spalle e una veste che arriva sino a terra.
Verso le 17, la banda si reca alla chiesa di San Leonardo per unirsi alla
Compagnia della Passione ed unitamente ripartire in processione verso il Duomo. Durante il tragitto si accodano le altre confraternite, fatta eccezione per quelle del SS. Salvatore, dell'Addolorata e di Maria SS. della Visitazione. Il corteo si ferma davanti la Chiesetta dell'Addolorata. Qui i fedeli trovano la statua della Madonna Addolorata, già posta sulla vara. I confrati dell'Addolorata porteranno il fercolo della Vergine nel portico antistante la chiesa per la devozione popolare.
La statua della Madonna Addolorata, la cui vara ricorda quello della "Macarena" di Siviglia, alle 16,45 si avvia verso il Duomo lentamente, ondeggiando, portata dai confrati al suono di una marcia funebre suonata dalla banda. Passa per la viuzza del Mercato Sant'Antonio, stracolma di gente, prima di immettersi sulla più ampia via Roma. Contemporaneamente, nella parte superiore di Enna, parte l’urna del Cristo Morto, preziosissimo e grosso lavoro di ebanisteria, risalente al 1935, molto più pesante di quella precedente. Ciononostante, i devoti confrati del SS. Salvatore, seguendo un percorso stabilito dalla tradizione, portano l’urna al Duomo, ricongiungendola, verso le 17,00, alla statua dell’Addolorata.
Dall’altra parte della città, portati dalla Confraternita della Passione, ecco giungere al Duomo i “Mister”, cioè le rappresentazioni della Passione di Gesù, raffigurate momento per momento secondo la tradizione del vangelo. Nel frattempo tutte le confraternite si sono disposte sulla piazza del Duomo, secondo un ordine preciso (che nel 1941 fu addirittura discusso in Vaticano). La processione è comunque aperta dalla confraternita della Passione, che porta i “Misteri”. Essa è accompagnata dalla musica funebre di una banda e da confratelli chiamati 'mbriachi (ubriachi), che intonano i lamintanzi (lamenti), una specie di pianto di dolore che celebra e accompagna la Passione di Gesù. E’ il momento cruciale del rito: alle 18,15, la vara della Madonna Addolorata sale la scalinata ed entra nel Duomo dove già attende il fercolo del Cristo Morto. Lentamente la seguono i confrati di tutte le confraternite, sempre secondo un ordine preciso. Percorrono la navata principale della Cattedrale per rendere onore al Cristo Morto, uscendo dall’ingresso laterale di piazza Mazzini (passando per il portale laterale cosiddetto di San Martino). Disposti, attendono solo l’inizio della grande processione ennese.

Verso le ore 19,00 la processione ha inizio. In testa la banda e la cosiddetta Spina, poi il fercolo di Gesù, seguito da quello dell’Addolorata. La Spina è un prezioso reliquiario in argento del XVI secolo, contenente una spina della corona di Gesù ed un pezzo della sua croce. Esso fu donato (e portato in processione) nel 1733 dalla principessa di S. Caterina al Tesoro del Duomo.
Tuttavia la vara della Verdine Addolorata, scesa lentamente dalla scalinata del Duomo, attende un poco alcentro della piazza, per poi incamminarsi, portata a spalla, per lo stesso percorso, che vedrà al seguito i quasi 3000 confrati incappucciati in ordinata processione. Naturalmente nella processione vi sono le massime autorità del clero: innanzitutto il Vescovo, che trova posto su di un baldacchino, poi monsignori e parroci della città. Non mancano i Vescovi della provincia ennese:
quello della Diocesi di Piazza Armerina e quello di Nicosia
Il percorso della celebrazione è circa di 2 chilometri (fra i più lunghi in Sicilia) ed attraversa l’intero centro storico di Enna. Le migliaia di fedeli e turisti accorsi si dispongono ai lati delle strade, riempiendo, in pratica, l’intera città. Tutta la città si è fermata per la processione e la fiaccolata dei confratelli, colorati di diverse tinte. Tutta Enna è stracolma di gente, raccolta soprattutto nelle piazze toccate dalla celebrazione, da troupes televisive e fotografi che riprendono le mosse del rito. Persino il Belvedere di Enna, pur non toccato dalla processione, ribolle di folla.

Alle 20,45 circa, la processione giunge allo spiazzale antistante il Cimitero storico. Su un angolo è stato predisposto un palco, da dove viene impartita la solenne benedizione. Successivamente la Santa Spina e i fercoli entrano nella Chiesa annessa all'ex Convento dei Benedettini, mentre nell’ampio spiazzale attendono i confrati, che accompagneranno il percorso dei sacri simboli nella risalita verso il Duomo, stavolta, però, a volto scoperto. La folla, come succede, spesso precede la processione alla ricerca di punti di sosta dove ammirare la suggestiva cerimonia cadenzata e la fiaccolata che illumina le vie buie. Raggiunto il Duomo, dopo la faticosa risalita, i fercoli tornano nelle loro sedi, sempre secondo un ordine dettato dalla tradizione.

La domenica di Pasqua ad Enna, la Resurrezione di Cristo e l’incontro con la Madonna, vengono celebrati in un unico rito. Alle 18,00 i due fercoli del Cristo Risorto e della Madonna tornano in piazza Duomo, portati dai confrati del SS. Salvatore e di San Giuseppe. I sacri Simboli, raggiunta la piazza (con la Madonna che perde il velo nero del lutto) unitamente corrono uno verso l’altro. La Madre ritrova il Figlio Risorto, al suono delle campane della Cattedrale. Al termine del rito i fercoli vengono portati all’interno della Chiesa Madre, dove rimarranno per la settimana successiva. Il sabato seguente, infatti, si tiene la Festa della Donna Nuova, con l’incontro processionale. Il fercolo della Donna Nuova (cioè della Madonna non più a lutto) portato dai confrati della relativa chiesa, trova il Cristo Risorto in un nuovo incontro. La Domenica in Albis i due Simboli, con la cerimonia della Spartenza (Separazione), si divideranno definitivamente.

 

 
 

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