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Calatafimi, dagli elini di Segesta a Garibaldi

Le origini di Segesta
La sua evoluzione storica
Il tempio ed il teatro di Segesta

La storia recente di Calatafimi
Il castello di Calatafimi
Chiese e feste religiose
Le Terme segestane
I formaggi locali

    LA BATTAGLIA
Garibaldi dopo lo sbarco a Marsala
La battaglia di Calatafimi
Sviluppi e riflessioni
Il Sacrario di Pianto Romano

Video su Calatafimi Segesta
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     CALATAFIMI SEGESTA

        Calatafimi, oggi denominata
   Calatafimi Segesta, ha nel duplice
   nome tutta la grandezza di due periodi
   storici. Dalla magnificenza degli elimi
   di Segesta, nell’antichità, alla battaglia
   avvenuta tra Garibaldi ed i borbonici,
   tappa fondamentale del nostro
   Risorgimento.

   

    La storia recente di Calatafimi

     
     

 
   

Veduta di Calatafimi Segesta

Francesco Di Bartolo
Foto da Wikimedia Commons

 





 Se c’è un paese siciliano che tutti gli italiani conoscono, senza averlo mai visitato, questo è Calatafimi. Come mai? Perché vi si svolse la prima battaglia, forse la più importante, tra Garibaldi e l’esercito borbonico, cosa che si studia a scuola, facendo parte del cammino storico verso l’Unità d’Italia.
Calatafimi è posto nella parte nord-occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani,
poco distante (una decina di chilometri) da Alcamo e da Castellammare del Golfo
Dal 1997, grazie a una legge regionale, il comune ha preso il nome di Calatafimi Segesta, rivelando la stretta connessione tra il paese, di circa 7.000 abitanti, e l’antica città di Segesta, fondata dagli elimi, ma ora non più abitata.

La storia
L’antico borgo nasce nel IX secolo, nei pressi del castello arabo di Qal’at Fîmî (il castello di Eufemio), di cui rimane qualche traccia. Se inizialmente il piccolo abitato faceva parte del regio demanio, nel 1336, fu concesso in feudo al figlio da Federico III di Aragona. A partire da questa data, il comune divenne proprietà di diverse famiglie nobiliari, come capitò alla maggior parte dei comuni siciliani. Fu solo con l’arrivo di Garibaldi e la conseguente Unità d’Italia, che cambia la storia del paese di Calatafimi.
Calatafimi, dagli Aragona fu ceduto ai Peralta. Con il matrimonio, Donna Violante de Prades lo portò in dote a Bernardo Cabrera, entrando, insieme ad Alcamo, nella Contea di Modica, di cui fece parte dal 1420 al 1802, passando poi nel demanio borbonico del Regno delle Due Sicilie. Tra i possessori di Calatafimi, possiamo citare, oltre ai Cabrera, anche gli Enriquez (
1565 - 1741) e i duchi d'Alba.
Con il XV e XVI secolo il borgo di Calatafimi conobbe una forte espansione con quelli che furono denominati "quartieri spagnoli", che rimangono intatti, attualmente, nella loro disposizione originale.

 
 

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