La
leggenda vuole che a far scaturire le acque termali della zona di
Calatafimi furono le Ninfe, quando Eracle arrivò a
Segesta, dopo avere attraversato l’intera Sicilia da Capo Peloro,
percorrendo l’antica strada di Imera. Le acque ristorarono l’eroe
mitico, continuando a sgorgare limpide. Abbandonando la
Mitologia, nel 1154 circa, il geografo al-Idrisi descrisse proprio
la zona delle terme segestane. Scriveva allora:
“Rocca
robusta ed elevata che ha fama di esser tra le più quotate, è stata
chiamata dei Bagni per una sorgente termale che scaturisce da una
rupe vicina; la gente vi si bagna volentieri, perché l’acqua, di
temperatura mite, è dolce e ricreatrice. Nei dintorni scorrono fiumi
e ruscelli lungo i quali si trovano dei mulini, vi sono inoltre
grandi edifici, parchi, villette di delizie e molti alberi da
frutto…”
Oggi, gli edifici termali sono inseriti nel parco
naturale di Calatafimi, in contrada Ponte Bagni, sul fiume Caldo, in
un ambiente verdeggiante, affascinante per la sua selvaggia e
incontaminata bellezza. Essi, inoltre, sono prospicenti l’area
archeologica dell’antico insediamento di Calathamet, che si trova in
posizione dominante l’area del canyon naturale. Dalle Terme,
provvisti di stivali di gomma, o, addirittura nuotando nelle calde e
tranquille acque del fiume, si può risalirne il corso, lungo la
meravigliosa e profonda gola naturale, ricca di pareti verdeggianti,
coperte dalla flora ripariale e rupicola.
Lo stabilimento
termale di contrada Ponte Bagni, al confine col territorio di
Castellammare del Golfo, è stato costruito nel 1958 per poi essere
ingrandito nel 1990.
L'acqua sulfurea, che sgorga dalle fonti, ha una temperatura
tiepida, che si aggira sui 44 °C circa. Con questa vengono
alimentate due piscine termali. Ma l’ambiente più eclatante è la
Grotta Regina, un’antica sauna naturale risalente all’epoca romana.
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