Le
chiese
La Matrice di Calatafimi
è dedicata a San Silvestro Papa. Fu costruita nel XV secolo, tant’è
che è una delle chiese più antiche del paese. Suddivisa in tre
navate, presenta un sobrio stile architettonico rinascimentale, con
l’aggiunta di qualche stucco dorato di stile barocco. E’ stata,
comunque, restaurata in tempi recenti. Sempre al XVI secolo,
appartiene il politico marmoreo del Berrettaro e Mancino, datato tra
il 1509 e il 1512.
La
Chiesa del SS. Crocifisso
di Calatafimi fu ricostruita tra il 1741 e il 1759. Il progetto fu
dell’architetto Giovanni Biagio Amico di Trapani. Essendo in una
fase di transizione stilistica, l’architetto adottò uno stile
neoclassico, che denota, tuttavia, forti influssi dello stile
barocco. Al suo interno la chiesa presenta bellissimi stucchi
dorati e gli affreschi realizzati dal Mercurio e dal Norrito
(risalenti al XVIII sec.). Altrettanto pregiati sono la tribuna e l’
altare del Crocifisso.
Al comune di Calatafimi appartengono
anche altre chiese, quali:
quella del
Carmine, della
Madonna del Giubino, di San Michele, di San Giuliano e della Madonna
del Soccorso. Le chiese custodiscono altri capolavori artistici su
tela. Numerose sono le sculture marmoree rinascimentali
della scuola di
Antonello Gagini
Le feste religiose
La Festa del SS Crocifisso è un evento tipico del paese di
Calatafimi Segesta. A
partire dal 1657,
il sacro Crocefisso ligneo,
che era posto
nella sagrestia della chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria,
viene portato in processione, ogni 5 o
7 anni, per tre giorni, generalmente, dal 1º al 3 maggio.
Della strana usanza ne parla già lo storico ed antropologo
dell’Ottocento,
Giuseppe Pitré. Egli narra che la processione si teneva ogni 10 o 5
anni, solo quando le finanze lo permettevano. Attualmente i
figuranti, suddivisi nelle antiche classi sociali e come tali
abbigliati, percorrono per tre giorni le vie del parese, lancianfo
confetti, dolci e fiori.
Anche se interrotta dal
1990 fino al 2007,
a Calatafimi, le tradizioni legate al Corpus Domini sono
riprese con grande convinzione. In quel sacro giorno,
nella chiesa di San Michele, al centro della navata principale,
viene realizzata una composizione delle dimensioni di 9 metri per 6.
E’ il tappeto, che
viene creato utilizzando segatura di legno, di colori
differenti, sale grosso e gesso.
Appunti su Calatafimi
Al di sotto del
castello Eufemio, il borgo storico, caratterizzato da vicoli
molto stretti, che presentano archi sia a sesto acuto che a tutto
sesto. L’antico centro urbano si arricchisce, inoltre, di cortili e
scalinate un po’ ovunque. Nonostante la sua bellezza, esso, pggi, è
quasi del tutto disabitato,
avendo sofferto
del terremoto della Valle del Belice, del 1968
A Calatafimi
esistono tre piccoli musei: quello civico-archeologico
dell’area di Segesta, naturalmente, il museo dell'epico periodo
garibaldina e un museo etnoantropologico sulle usanze locali.
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