Nella parte occidentale di Marsala,
nel quartiere dell'Annunziata,
sorge il complesso dell’Annunziata dei Carmelitani, detto anche
Complesso del Carmine. Nell’area che
corrisponde alla piazza detta del Carmine,
fuori le mura, i
Carmelitani, nel 1315,
edificarono la loro
chiesa ed il relativo convento. Nell’area è presente anche il
palazzo nobiliare in stile barocco della famiglia dei Grignani.
Quasi subito la chiesa divenne meta di pellegrinaggi, essendo qui
allocata la Madonna detta di Trapani, opera di Nino Pisano del XIV
secolo. Dell’antico complesso sono arrivati fino ad oggi la chiesa,
il convento e la torre campanaria. Attualmente il Complesso è
sede dell'Ente Mostra di Pittura Contemporanea Città di Marsala, che
vi ha realizzato diverse mostre (ad esempio, del pittore milanese
Fabrizio Clerici).
La chiesa dell'Annunziata
La chiesa dell'Annunziata fu ristrutturata e di molto ampliata dopo
il 1490, tanto che la vecchia chiesa divenne la sacrestia della
nuova. Le case adiacenti la chiesa furono inglobate in essa,
divenendone le cappelle. Una di queste, dedicata
a
sant'Onofrio, divenne luogo di sepoltura della famiglia
nobiliare dei Petrulla, e ospitava un’antica statua andata perduta.
Nello stesso periodo, i Petrulla crearono la cappella
per la famiglia Grignani con una preziosissima
Madonna del
Popolo, opera di Domenico Gagini del 1490 (oggi conservata
nel Duomo di Marsala. L'impianto della nuova chiesa
dell'Annunziata venne ridisegnato in una navata unica. A livello del
prospetto principale, compreso quello del Convento limitrofo, si
notano, tuttavia, diversi stili architettonici del XV e del XVI
secolo. Il portico prospiciente l'ingresso, è formato da tre
fornici, ad arco a tutto sesto, di cui il centrale più ampio degli
altri due, e con colonne in pietra calcarea. Esso, in origine
coperto con un solaio in legno, venne sopraelevato, adottando un
nuovo solaio con volte a
crociera. Anche la chiesa venne sopraelevata, ed il tetto a due
falde, progettualmente non bene armonizzato con il portico e la
cantoria, lo dimostra. Al suo interno vi erano numerose lapidi
tombali sia a pavimento che a parete, raffinati sarcofagi e cappelle
raffinate delle varie famiglie aristocratiche, soprattutto quella
dei Grignani, che tumulava i propri componenti nella chiesa, come in
un piccolo mausoleo della famiglia. La chiesa dell'Annunziata
rappresentava uno dei monumenti rinascimentali più notevoli della
città. Questo fino ai bombardamenti del centro storico dell’ultima
guerra mondiale. Con le bombe fu distrutto il tetto e molto altro,
con la perdita, tra l’altro, di gran parte delle suppellettili.
Attualmente, a parte l'ex cappella della Madonna del Popolo ben
conservata, la chiesa si presenta come un’attraente donna sfigurata,
e, se pur ancora bella, è solo il vecchio ricordo di se stessa.
Adibita a biblioteca comunale e, dal 1979, a sede anche
dell'archivio storico, una volta spostata la biblioteca nel
monastero di San Pietro (luglio 1996), oggi la chiesa mantiene la
funzione di archivio storico comunale.
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