Negli ultimi anni si sta portando avanti lo scavo archeologico
della città di Marsala. L’obiettivo è quello della creazione a breve
di un parco archeologico.
Attualmente le aree di scavo sono tre: quella di San Giovanni al
Boeo e dell'Insula A, quella dell’Insula B e quella di Porta Nuova,
dove si trova la
Villa Romana.
Da poco lo scavo
si è ampliato fino all'area del Boeo-Nord, adiacente al Museo del
Baglio Anselmi. Tra gli ultimi ritrovamenti sono stati rinvenuti,
vicino alla Villa Romana, una statua della dea
Iside
e
una lapide, riutilizzata come materiale edilizio, con delle
incisioni molto interessanti. Secondo gli archeologi si è vicini al
ritrovamento di un Tempio di
Ercole,
probabilmente situato nell'Insula B. Tra i ritrovamenti non ancora
visitabili, se non per prenotazione, va citato
l'ipogeo di
"Crispia Salvia", una camera sotterranea riservata dal marito alla
moglie "Crispia Salvia" (da cui il nome) risalente al II secolo d.C.
Di questa, sorprendono le pareti, totalmente dipinte con diverse
scene in una vivida policromia (una flautista con danzatori, un
banchetto funebre, cesti colmi di fiori e frutta ed altro).
In un piccolo ambiente, adiacente alla Chiesa Madre di Marsala, si
può ammirare la rara
collezione di otto arazzi fiamminghi, risalenti al tardo
Cinquecento. La raccolta era di proprietà di monsignor Antonino
Lombardo, marsalese già vescovo di Messina, che, nel 1589, la donò
alla chiesa. Gli otto arazzi variano come grandezza tra i cm.
350x254 e i cm. 350x500. Furono tessuti su un telaio verticale
(detto “alto liccio”), intrecciando fili di lana e di seta colorati
e accostati con gran gusto. Come grandi quadri essi narrano
storie ispirate dal testo del De Bello Judaico dello
scrittore ebreo
Giuseppe Flavio,
protagonista e cronachista della conquista di Gerusalemme,
effettuata dagli imperatori romani Vespasiano e di suo figlio Tito
nel 66-68 d. C.. Gli otto arazzi rappresentano altrettante vicende
legate ai due romani, come nel
Museo di
Capodimonte a Napoli è esposto l’arazzo raffigurante la
famosa Battaglia di Pavia del fiammingo B. Van Orley.
Su via Salemi è situato il Baglio Biesina, un caseggiato storico,
attorniato dal giardino siciliano con molte palme. Al suo interno è
ospitato il Museo
dell'Agricoltura. Esso raccoglie gli arnesi da lavoro e gli
utensili dei contadini di Marsala, alcuni risalenti all’inizio del
XIX secolo.
Con la nuova attività archeologica e di restauro
degli edifici antichi, Marsala ha recuperato recentemente alcuni
simboli della sua storia e la sua storia stessa. Nel complesso
monumentale San Pietro, ad esempio, restaurato, è collocato
il Museo garibaldino. Al
suo interno, oltre preziosi reperti garibaldini, anche un centro
culturale polivalente. Nel Convento del Carmine, invece, si trova
la Pinacoteca comunale.
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