Gli studiosi ritengono che i primi insediamenti
nell’area di Morgantina risalgano alla prima età del bronzo (2100
-1600 a.C.). Ritrovamenti attestano la presenza di un villaggio
preistorico di capanne, sia circolari che rettangolari. Era posto in
località
"Terrazzi di San Francesco", sul monte di
Cittadella. Il
villaggio faceva parte, sicuramente, della Cultura di Castelluccio,
confluita, poi, nella successiva cultura di Thapsos. Queste iniziali
forme di società si caratterizzavano per primitive forme di
organizzazione sociale e iniziali abilità artigianali. L’area ebbe
contatti con la contemporanea cultura micenea, comprovati da
ritrovamenti di anfore e vasellame greco.
La vera storia di
Morgantina ha inizio con l’arrivo dei Siculi in Sicilia, avvenuta a
partire dal XIV secolo a.C. fino al XI secolo a.C. Questo popolo,
proveniente dall’Italia centrale, s’insediò per lo più nella parte
orientale dell’isola, ricacciando gli autoctoni verso occidente e al
centro siciliano. La leggenda vuole che, nel X secolo a.C., un
gruppo di siculi, detti Morgeti, capitanati da re Morges, fondò la
città di Morgantina sull’area del monte di Cittadella. Le
circostanti fertili pianure ne permisero una pacifica convivenza con
le popolazioni locali, per almeno tre secoli. Sempre
molto pacificamente,
nel VIII secolo a.C., si registra l’arrivo a Morgantina di coloni
greci calcidesi, risalenti lungo la valle del Simeto. In quel
periodo, infatti, iniziò la colonizzazione greca sulle zone costiere
con la fondazione delle relative polis. I calcidesi si integrarono
con la stessa cultura degli autoctoni. Tant’è che i riti sacri alla
Dea Madre dei locali
si trasformarono, con molta semplicità, in quelli delle
loro divinità Demetra e Persefone.
Quando le città greche sulla costa si rafforzarono, i
tiranni, che le guidavano, iniziarono ad allargare l’area del
proprio dominio. Così, Morgantina venne conquistata e distrutta, una
prima volta da Ippocrate, tiranno di Gela, e, una seconda, da
Ducezio, nel 459 a.C. Nel gioco delle influenze politiche,
Morgantina, con la sconfitta di Ducezio, nel 450 a.C., passò sotto
il dominio di Siracusa, per poi essere ceduta alla polis di Camarina,
nel 424 a.C. Nel 396 a.C., Dionisio I, nuovo tiranno di
Siracusa, nell’ottica di rafforzare il proprio potere verso,
soprattutto, le città dell’interno isolano, riconquistò Morgantina.
Tuttavia, i Morgeti, per recuperare un minimo di autonomia,
iniziarono il fatale gioco delle alleanze. Così vediamo la città
aprire le porte all'esercito
cartaginese, sotto la guida del generale Magone, nel 392 a.C., per poi,
successivamente, inserirsi nella lotta scoppiata tra Dione (allievo
di Platone), e suo nipote Dionisio II il giovane.
Morgantina
vive un momento particolare verso il 340 a.C., quando si
impadronisce del potere Timoleonte, che, sconfitto l’esercito punico
e deposti diversi tiranni di altre polis, iniziò il proprio
rafforzamento, anche sotto il profilo edilizio. Tra le decisioni di
Timoleonte vi furono la rifondazione e lo spostamento della città di
Morgantina più a valle, sul pianoro di Serra Orlando,
rispettando la tipologia urbanistica greca a schema ortogonale.
Realizzò anche una cinta muraria, un nuovo
Santuario dedicato a Demetra e Persefone, un Ekklesiasterion e un
Bouleterion. La città,
conseguentemente, registrò un aumento della popolazione.
Quando
Agatocle mosse guerra a
Siracusa, nel 317 a.C.,
conquistandone il potere, Morgantina, che l’aveva aiutato,
inviandogli 1.200 soldati, vinse la propria scommessa. Iniziò per la
città un periodo di sviluppo, pace e prosperità. Venne
realizzata l'agorà
cittadina. La popolazione crebbe raggiungendo i circa 10.000
abitanti. Era il III
secolo a.C. regnando Gerone II (275-215 a.C.).
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