Il Teatro
L’agorà inferiore di Morgantina è fiancheggiata da altri importanti
edifici pubblici. Sulla parte occidentale di essa vi è, infatti,
l’ingresso al grande teatro sottostante. Alcuni studiosi
ritengono che la prima forma di esso fosse
trapezoidale (agli
inizi del IV secolo a.C.), come il vicino
ekklesiasterion,
per poi essere
ristrutturato con la classica forma a ferro di cavallo (alla fine
dello stesso secolo). Un’iscrizione su uno dei gradini della cavea,
fa supporre che il teatro fosse
dedicato a Dioniso.
Poggiante sulla collina, la cavea era formata da circa
quindici gradini, ripartita in diversi settori e fornita di un
robusto muro di contenimento. L’orchestra, dove agivano i coreuti,
presenta due corridoi laterali (pàrodoi), che permettevano
l’ingresso e l’uscita. La scena era fissa di tipo architettonico, ma
negli spettacoli vi si aggiungevano strutture lignee mobili, che la
completavano in funzione della tragedia rappresentata. Il teatro
di Morgantina possedeva un’acustica perfetta, tanto che lo si
riscontra tutt’oggi.
Il Santuario di Demetra e Kore
In funzione del teatro era posto in alto un edificio sacro: il
santuario di Demetra e Kore,
le due divinità elette a protezione di Morgantina. La
costruzione era divisa in due parti differenti, caratterizzate da
due distinti cortili
in
acciottolato.
Nella costruzione
settentrionale vi erano ambienti per l’accoglienza e la sosta dei
devoti. L’area, infatti, era contraddistinta all’ingresso da una
vasca utilizzata per le purificazioni ed un piccolo vano dove
venivano poste le generose offerte per le divinità. L’area era
inoltre attrezzata per la realizzazione in argilla di oggetti
votivi, da vendere ai fedeli. Questa attività è comprovata dalla
presenza di un forno per la
cottura della terracotta. La costruzione meridionale era
destinata al culto vero e proprio. Nel cortile è collocato un altare
cilindrico ben conservato. Vicino si trova la fossa sacra (o
bothros), circondata da
un muretto basso. Probabilmente veniva usata per le offerte
sacrali alle divinità
di Demetra e Kore.
Essendo due
divinità ctonie, cioè numi dell'oltretomba, nell’area
sono state riportate alla luce dagli archeologi numerose antiche
lucerne, necessarie per le comuni funzioni notturne. Ai lati del
cortile, inoltre, sono state rinvenute due
esedre con sedili, di grandezza diversa, utilizzate per assistere
alle cerimonie sacre- Un altro recinto sacro (o temenos) è
presente a sud del primo, ma di forma trapezoidale.
Il
granaio e le fornaci
Nella piazza inferiore sul lato opposto del Teatro, era
collocato il granaio
principale di Morgantina, ancora segnato dai
contrafforti che sostenevano i muri perimetrali della
costruzione. Possedeva grandi e numerosi vari, destinati a
magazzini. Qui veniva accumulata l’ingente produzione cerealicola
(ed agricola in generale) coltivata nella pianura circostante. Oltre
che per la nutrizione degli abitanti della città, fu sicuramente
utilizzata per il pagamento delle tasse, dovute prima a Siracusa e
poi a Roma. Due sono le grandi fornaci presenti a Morgantina: una
vicina al granaio principale, e l’altra all'angolo sud-est
dell'agorà. Quest’ultima, di grandi dimensioni, veniva utilizzata
per la lavorazione delle
terrecotte, destinate anche ad uso edilizio, come per mattoni o tubi
per gli acquedotti.
Un altro edificio, sulla collina che si
affaccia sulla piazza cittadina, è stato rinvenuto dagli archeologi.
Questi suppongono che vi si trovasse un
prytaneion
(pritaneo), cioè la sede del magistrato supremo di Morgantina.
Qui vi era collocato il fuoco sacro e, dai reperti,
capaci anfore per la custodia dell'acqua e del vino.
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