L’abitato di Morgantina si sviluppava ad
est dell'agorà, in un primo
quartiere. Qui, in cima alla collina, con panorama sull’agorà, era
posta la “Casa del Capitello
dorico”, detta anche “Casa
del Saluto”, per un’iscrizione di benvenuto al suo interno
nell’ingresso. La residenza si sviluppava intorno ad un
peristilio centrale, che dava luce ai vani e dove si raccoglievano
le acque piovane, da esso convogliate a dure grandi cisterne. Le
colonne del peristilio sono realizzate in mattoni, che venivano
cotti in forma anulare. La tecnica permetteva un costo più basso e
l’uso di un materiale sicuramente locale. Anche la pavimentazione
permetteva l’uso di tecniche alternative, essendo realizzata in
cocciopesto (quindi in terracotta) che veniva impreziosito da
tessere di pietra bianca, che venivano posizionate
in grandi disegni geometrici.
Ugualmente con
peristilio centrale e rettangolare, era la vicina
Casa detta “di Ganimede”. La
Casa risale
all'epoca
geroniana, ma era
di valore maggiore della prima: le sue colonne, infatti, portano
similmente capitelli di stile dorico, ma sono scanalate,
mentre la pavimentazione è rifinita con mosaici. Due ambienti
della Casa si sono mantenuti molto bene, oltre che ricostruiti
parzialmente dagli archeologi. Le pareti dei due vani sono dipinte
in rosso, anch’esse con pavimento musivo. Quest’ultimo,
è tra i più antichi del periodo ellenistico, risalendo i
mosaici al III secolo a.C. La prima sala è decorata con il disegno
raffigurante il ratto di Ganimede. La seconda riporta un intreccio
prospettico, con un
riquadro che raffigura un nastro, ornato da foglie d'edera,
probabilmente simboleggiante una vittoria conseguita in una gara
sportiva, oppure letteraria. La Casa fu abitata anche in periodo
romano, ma suddivisa in due parti da un muro, che tagliava a metà il
peristilio.
Sulla collina della Cittadella
Distaccata dal pianoro, sorge la collina detta della Cittadella. Su
di essa sorgeva l’antico nucleo di
Morgantina, che fu
distrutto da Ducezio. Diversi edifici sono stati riportati alla luce
sui terrazzamenti posti a nord e ad ovest. Secondo la
classica disposizione, sulla sommità della collina sorgeva un
edificio sacro planimetricamente molto allungato. Questo è stato
datato intorno alla seconda metà del VI secolo a.C. Si individuano i segni
anche delle antiche mura di fortificazione, che proteggevano
Morgantina, poi distrutte. Sul fianco più scosceso, inoltre, sono
state individuate tracce di una piccola
necropoli, formata da diverse tombe a camera, scavate direttamente nella
roccia della collina.
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