Parallelamente alla controversia con il Getty
Museum per la la restituzione della Venere di Morgantina, ve ne fu
un altro per il cosiddetto
Tesoro di Morgantina con il
Metropolitan Museum di New York.
Questo è composto da 15 pezzi cesellati in argento, datati intorno
al III secolo a.C., ritrovati casualmente nel sito
archeologico di Morgantina, appena nel 1998. Da analisi sugli
elementi del Tesoro, si ritiene che la loro fattura risalga al 240
a.C. circa, durante il periodo del dominio di Gerone II di Siracusa.
Si tratta di un vero e proprio tesoro, non solo per il suo valore
economico, ma in quanto fu accuratamente nascosto. Si ritiene,
infatti, che fu sottratto, nel 211 a.C., al saccheggio dei romani,
che avevano espugnato la città. Per il suo valore, gli studiosi
suppongono appartenesse ad un’alta carica della città, quale il
ierofante, che era il sommo sacerdote
del culto di Demetra e Persefone.
Trafugato e
giunto in America, si è arrivato all’accordo, nel 2006,
sulla sua restituzione, tra
le massime cariche italiane e Philippe De Montebello, allora
direttore del Metropolitan Museum di New York , che deteneva la
collezione. I preziosi reperti sono stati riportati in Italia nel
2010. Il Tesoro è stato esposto, temporaneamente, a Roma, nel
Palazzo Massimo alle Terme , per poi essere affidato,
definitivamente, alla Regione Siciliana, che lo ha riconsegnato al
museo archeologico di Aidone (come la famosa Venere di Morgantina)..
Altri acroliti
Nel 2009, in precedenza, erano ritornati in Italia, dal Museo
dell'università della Virginia, una serie di acroliti in marmo,
quali due teste, tre mani e tre piedi, che sono stati attribuiti a
sculture delle dee Demetra e Kore, il cui culto era molto diffuso in
epoca greca nella Sicilia centrale.
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