Le mura dionigiane L'isola di Ortigia era difesa già
da mura. Dionisio il Vecchio decise di aumentare le possibilità difensive di
Siracusa e realizzò mura che comprendevano i due quartieri di Tyche e
Neapolis, fino ad allora esposti alle incursioni nemiche. Le mura, che
avevano una lunghezza di 27 chilometri, e si sviluppavano lungo l'altopiano
dell'Epipoli, erano formate da due mura in blocchi di pietra calcarea
sagomata, e al suo interno riempite di pietrame. Alte 10 m e larghe circa 3
m, erano fornite di postierle che permettevano il passaggio, mentre le porte
erano difese da torri. E' visibile un tratto delle vecchie mura
percorrendo la strada che porta a Belvedere.
Il Castello di Eurialo Il castello, che prende il
nome del promontorio su cui è stato costruito (dal greco Euryelos), era il
punto di forza della struttura difensiva dionigiana. Sorge sulla sommità
dell'altipiano di Epipoli, e domina Siracusa e, sulla sinistra, la piana. E'
tra le fortezze, costruite nell'antichità, una tra le più maestose e
difensivamente complesse. Elemento principale del castello è il Mastio,
ma per raggiungerlo bisogna superare tre cinta murarie. Non solo, perchè
tutta l'area è percorsa da gallerie sotterranee che impediscono il controllo
del passaggio delle guarnigioni e dei rifornimenti. Poiché le tre cinta
presentavano tre fossati, le gallerie servivano anche per la rimozione dei
materiali che gli assalitori vi gettavano per colmarli. Il primo fossato
coincide con la zona archeologica. Il secondo è molto ampio e dalle pareti
verticali. Il terzo, ed ultimo, presenta tre piloni che rilevano la presenza
di un ponte levatoio che portava all'area del mastio. Una galleria di 200
metri conduceva alla porta a tenaglia, una delle uscite del castello di
Eurialo. Sul lato occidentale del fossato erano posti degli ambienti che
contenevano le vettovaglie. Cinque torri difensive proteggevano il Mastio
quadrato, al cui interno erano tre cisterne per l'acqua, utili in caso
d'assedio.
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