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Il termalismo e le terme siciliane

Dalle terme romane ad oggi
Gli edifici termali nell'antica Roma
Nascita del termalismo
Il termalismo nel medioevo
L'idrologia moderna

TERME SICILIANE
Le terme di Calatafimi
Le terme di Acqua Pia

e Terme Vigliatore
Le terme di Alì Terme e Vulcano
TERME STORICHE
(CON QUALCHE PROBLEMA)
Le terme di San Calogero a Lipari
Le terme di Acireale
Altre terme

Per maggiori informazioni

Video sulle terme siciliane
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     LE TERME SICILIANE

          La Sicilia, terra di vulcani, è, sin
   dall’antichità, ricca di fonti termali.
   Molte delle terme, oggi presenti,
   iniziarono la propria storia all’epoca
   romana. Le loro acque sono state
   curative, prima ancora della nascita
   della medicina stessa. Oggi, le terme
   siciliane offrono benefici a diverse
   malattie, comodità e tanta salute.

   

   Gli edifici termali nell'antica
   Roma

     
     

 
   

Veduta delle Terme di Caracalla a Roma

David Edgar- 18 gennaio 2005
Foto da Wikimedia Commons

 






 Quando si dice: “hai inventato l’acqua calda” è proprio quello che idearono i romani nelle loro terme. La tecnologia, infatti, affinata da essi permetteva, non solo il riscaldamento dell’acqua, ma anche quello degli ambienti, grazie a condutture (gli ipocausti) poste al di sotto di pavimentazioni rialzate. Inoltre, venivano inseriti, in particolari stanze, anche vapori caldi (sul tipo delle saune). Il segreto delle terme erano degli appositi locali sotterranei, dove si  riscaldava l’acqua con dei focolari, ad opera di schiavi addetti al compito.

La struttura delle terme era rigida, ma ampia ed offriva diverse possibilità. L’organizzazione dell’edificio termale si disponeva a partire dal frigidario, una grande sala, solitamente di forma circolare con cupola, al cui centro era posta una vasca con acqua a temperatura bassa. Attraverso un vano, probabilmente con calore temperata, detto tepidario, si passava al calidario. Questo presentava vasche ad acqua calda. Unito al calidario vi era, quasi sempre, la stanza del
la “sauna finlandese”, cioè un ambiente dove si effettuava un repentino passaggio da una temperatura calda a fredda, e all’inverso. Non poteva mancare una normale sala con piscina (le natationes) dove nuotare liberamente, e uno spazio palestra per esercizi ginnici. Vi era poi una normale sauna, un vano spogliatoio non riscaldato (l'apodyterium) ed uno per la pulizia personale. In questi grandi “centri benessere” anche nelle terme romane erano essenziali ambienti adibiti a piacevoli  massaggi, effettuati, come sempre, da schiavi.
Nelle Terme più grandi, come quelle di Caracalla a Roma, destinate ai patrizi, si potevano trovare, oltre a negozi, anche biblioteche, piccoli teatri e sale di studio. Queste vaste terme erano, inoltre, abbellite con grande profusione di opere d’arte, come fontane, affreschi, mosaici e statue.

Secondo un’antica usanza egizia, anche i romani versavano nelle acque delle terme, profumi o vini aromatici. Per quanto riguarda, invece, l’igiene personale, i romani erano usi farlo con cenere di faggio, pietra pomice e creme di polvere d'equiseto, che, ovviamente, seccavano la pelle. Per recuperare la morbidezza, ci si spalmava di argilla e olio d'oliva, mentre nei massaggi erano applicati oli profumati ed unguenti, come la mirra e l'olio di mandorle, importati dall’Oriente.

 
 

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