La costruzione dello stabilimento delle terme di
Lipari, dette di San Calogero, nelle isole Eolie, risale,
probabilmente, al 1872. Purtroppo le terme dal 1975 sono chiuse,
visitabili solo a scopo turistico. Nonostante gli sforzi, tra
progetti e lavori, non si è ancora riusciti a riaprirle. La sua
acqua termale ha una mescolanza chimica bicarbonato-solfato sodica
ed un pH quasi neutro. La sorgente trae la sua acqua da zone poco
profonde, dove si mischiano acqua piovana e vapori geotermici e
vulcanici, che l’arricchiscono di anidride carbonica ed acido
solfidrico. Sgorga tiepida, ad una temperatura di circa 50°
centigradi. Nell’isola di Lipari non mancano certamente le
sorgenti termali. Oltre a quelle di San Calogero (le più
importanti), ve ne sono in località Bagno Secco, località Pignataro
e nello stesso paese di Lipari. Inoltre, la frazione Acquacalda deve
il suo nome, con molta probabilità, ad una fonte d’origine
vulcanica, oggi, però, sconosciuta.
La sua
storia La storia della civiltà delle isole Eolie è
straordinariamente antica. Più recentemente, in scavi archeologici,
in prossimità delle terme di San Calogero, è stata riportata alla
luce un’antica tomba a thòlos del periodo
miceneo. Si potrebbe supporre
sia la più antica costruzione termale nell’area del
Mediterraneo. Riferendosi
alle citazioni delle terme in documenti storici, la datazione parte
dal 50 a.C. A tale data risale, infatti, l'opera del greco Diodoro
Siculo, Bibliotheca historica, che cita la sorgente di
Lipari. Successivamente altri storici latini lo hanno imitato, quali
Strabone, Plinio il Vecchio ed Ateneo di Naucrati. Se un
terremoto, nel IV secolo, le distrusse e furono abbandonate,
a far risorgere le
terme fu, nel 530, tale Calogero di Sicilia, che diverrà
San Calogero (da qui il nome).
Purtroppo, la decadenza
storica delle isole Eolie, farà scomparire dai documenti, non solo
le terme, ma tutto l’arcipelago. Le menzioni ricominciano con lo
storico Pietro Campis, che, nel 1694,
descrisse le meraviglie delle terme di San Calogero e i
benefici per i consistenti degenti. Il pittore Jean-Pierre Houël,
nel Settecento, raffigurò le terme ed i malati. Se a cavallo tra il
Settecento ed Ottocento, Lazzaro Spallanzani e Francesco Maria
Filomena analizzarono le acque delle terme eoliane, giudicandole
ottime per alcune malattie, la scrittrice Marie Espérance von
Schwartz,, nel 1860, criticò lo stato stesso di semiabbandono di
terme ed arcipelago insieme.
Quando, in periodo
post-unitario, venne progettato e realizzato l’attuale struttura
termale, tra il 1865
ed il 1870, ed inaugurata nel 1872, molte
erano le aspettative, ma negli anni successivi, nonostante un
discreto successo, la struttura non riusciva a far quadrare i
bilanci. Varie gestioni
si avvicendarono, senza grandi risultati. A questo contribuirono
anche alcune calamità naturali, come le eruzioni di Vulcano (1888-1890) ed il terribile terremoto di Messina nel 1908, che devastò l’area dello
Stretto, uccidendo più di 80.000 persone. A questi si aggiunsero due
guerre mondiali.
Nel secondo dopoguerra le terme riaprirono.
Dopo i primi successi economici, ci si rese conto che la struttura,
dopo un secolo, andava ristrutturata, perché mancante di vari
servizi e attrezzature, come, ad esempio, il telefono. A metà degli
anni Settanta, l’arretratezza della struttura termale portò alla sua
chiusura. Come detto, sono stati realizzati interventi vari,
alcuni opportuni, altri di meno. Sta di fatto che non si è ancora
riusciti a trovare il bandolo della matassa. Le terme di San
Calogero, che avrebbero potuto rappresentare una chiave di sviluppo
economico notevole per tutto l’arcipelago delle Isole Eolie, rimane
chiuso, mentre le sue acque termali continuano ad uscire.
Altri cenni storici
Furono conosciute dagli abitanti più
antichi dell'isola ed ebbero notorietà presso i romani. Nei pressi
dello stabilimento esiste una grotta sudatoria, testimonianza delle
attività termali organizzate dagli stessi romani anche se erano
frequenti in tempi ancora più antichi. Durante i lavori di
ripristino dello stabilimento è stato scoperto l'impianto termale
più antico del mondo, cioè un insieme di canalizzazioni con relativa
caldaia risalenti, addirittura, al XVII sec. a.C., mentre si
sviluppava la civiltà eoliana. Vengono chiamate San Calogero
perché la leggenda racconta che il santo, per mettere in fuga i
diavoli annidati nella località, fece sgorgare miracolosamente
quelle sorgenti dalle acque salutari, a beneficio dei sofferenti.
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