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Il termalismo e le terme siciliane

Dalle terme romane ad oggi
Gli edifici termali nell'antica Roma
Nascita del termalismo
Il termalismo nel medioevo
L'idrologia moderna

TERME SICILIANE
Le terme di Calatafimi
Le terme di Acqua Pia

e Terme Vigliatore
Le terme di Alì Terme e Vulcano
TERME STORICHE
(CON QUALCHE PROBLEMA)
Le terme di San Calogero a Lipari
Le terme di Acireale
Altre terme

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     LE TERME SICILIANE

          La Sicilia, terra di vulcani, è, sin
   dall’antichità, ricca di fonti termali.
   Molte delle terme, oggi presenti,
   iniziarono la propria storia all’epoca
   romana. Le loro acque sono state
   curative, prima ancora della nascita
   della medicina stessa. Oggi, le terme
   siciliane offrono benefici a diverse
   malattie, comodità e tanta salute.

   

   Terme di San Calogero
   a Lipari

     
     

 
   

Corso Vittorio Emanuele II, il principale asse viario del centro storico di Lipari

Petr Vykoukal - 13 maggio 2005
Foto da Wikimedia Commons

 





 La costruzione dello stabilimento delle terme di Lipari, dette di San Calogero, nelle isole Eolie, risale, probabilmente, al 1872. Purtroppo le terme dal 1975 sono chiuse, visitabili solo a scopo turistico. Nonostante gli sforzi, tra progetti e lavori, non si è ancora riusciti a riaprirle.
La sua acqua termale ha una mescolanza chimica bicarbonato-solfato sodica ed un pH quasi neutro. La sorgente trae la sua acqua da zone poco profonde, dove si mischiano acqua piovana e vapori geotermici e vulcanici, che l’arricchiscono di anidride carbonica ed acido solfidrico. Sgorga tiepida, ad una temperatura di circa 50° centigradi.
Nell’isola di Lipari non mancano certamente le sorgenti termali. Oltre a quelle di San Calogero (le più importanti), ve ne sono in località Bagno Secco, località Pignataro e nello stesso paese di Lipari. Inoltre, la frazione Acquacalda deve il suo nome, con molta probabilità, ad una fonte d’origine vulcanica, oggi, però, sconosciuta.

La sua storia
La storia della civiltà delle isole Eolie è straordinariamente antica. Più recentemente, in scavi archeologici, in prossimità delle terme di San Calogero, è stata riportata alla luce un’antica tomba a thòlos del periodo  miceneo. Si potrebbe supporre sia la più antica costruzione termale nell’area del  Mediterraneo.
Riferendosi alle citazioni delle terme in documenti storici, la datazione parte dal 50 a.C. A tale data risale, infatti, l'opera del greco Diodoro Siculo, Bibliotheca historica, che cita la sorgente di Lipari. Successivamente altri storici latini lo hanno imitato, quali Strabone, Plinio il Vecchio ed Ateneo di Naucrati.
Se un terremoto, nel IV secolo, le distrusse e furono abbandonate, a far risorgere le terme fu, nel 530, tale Calogero di Sicilia, che diverrà San Calogero (da qui il nome).

Purtroppo, la decadenza storica delle isole Eolie, farà scomparire dai documenti, non solo le terme, ma tutto l’arcipelago. Le menzioni ricominciano con lo storico Pietro Campis, che, nel 1694, descrisse le
meraviglie delle terme di San Calogero e i benefici per i consistenti degenti. Il pittore Jean-Pierre Houël, nel Settecento, raffigurò le terme ed i malati. Se a cavallo tra il Settecento ed Ottocento, Lazzaro Spallanzani e Francesco Maria Filomena analizzarono le acque delle terme eoliane, giudicandole ottime per alcune malattie, la scrittrice Marie Espérance von Schwartz,, nel 1860, criticò lo stato stesso di semiabbandono di terme ed arcipelago insieme.

Quando, in periodo post-unitario, venne progettato e realizzato l’attuale struttura termale, tra il 1865 ed il 1870, ed inaugurata nel 1872, molte erano le aspettative, ma negli anni successivi, nonostante un discreto successo, la struttura non riusciva a far quadrare i bilanci.  Varie gestioni si avvicendarono, senza grandi risultati. A questo contribuirono anche alcune calamità naturali, come le eruzioni di Vulcano (1888-1890) ed il terribile terremoto di Messina nel 1908, che devastò l’area dello Stretto, uccidendo più di 80.000 persone. A questi si aggiunsero due guerre mondiali.

Nel secondo dopoguerra le terme riaprirono. Dopo i primi successi economici, ci si rese conto che la struttura, dopo un secolo, andava ristrutturata, perché mancante di vari servizi e attrezzature, come, ad esempio, il telefono. A metà degli anni Settanta, l’arretratezza della struttura termale portò alla sua chiusura.
Come detto, sono stati realizzati interventi vari, alcuni opportuni, altri di meno. Sta di fatto che non si è ancora riusciti a trovare il bandolo della matassa. Le terme di San Calogero, che avrebbero potuto rappresentare una chiave di sviluppo economico notevole per tutto l’arcipelago delle Isole Eolie, rimane chiuso, mentre le sue acque termali continuano ad uscire.

Altri cenni storici
Furono conosciute dagli abitanti più antichi dell'isola ed ebbero notorietà presso i romani. Nei pressi dello stabilimento esiste una grotta sudatoria, testimonianza delle attività termali organizzate dagli stessi romani anche se erano frequenti in tempi ancora più antichi. Durante i lavori di ripristino dello stabilimento è stato scoperto l'impianto termale più antico del mondo, cioè un insieme di canalizzazioni con relativa caldaia risalenti, addirittura, al XVII sec. a.C., mentre si sviluppava la civiltà eoliana. Vengono chiamate San
Calogero perché la leggenda racconta che il santo, per mettere in fuga i diavoli annidati nella località, fece sgorgare miracolosamente quelle sorgenti dalle acque salutari, a beneficio dei sofferenti.

 
 

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