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Il termalismo e le terme siciliane

Dalle terme romane ad oggi
Gli edifici termali nell'antica Roma
Nascita del termalismo
Il termalismo nel medioevo
L'idrologia moderna

TERME SICILIANE
Le terme di Calatafimi
Le terme di Acqua Pia

e Terme Vigliatore
Le terme di Alì Terme e Vulcano
TERME STORICHE
(CON QUALCHE PROBLEMA)
Le terme di San Calogero a Lipari
Le terme di Acireale
Altre terme

Per maggiori informazioni

Video sulle terme siciliane
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     LE TERME SICILIANE

          La Sicilia, terra di vulcani, è, sin
   dall’antichità, ricca di fonti termali.
   Molte delle terme, oggi presenti,
   iniziarono la propria storia all’epoca
   romana. Le loro acque sono state
   curative, prima ancora della nascita
   della medicina stessa. Oggi, le terme
   siciliane offrono benefici a diverse
   malattie, comodità e tanta salute.

   

   Il termalismo nel medioevo

     
     

 
   

Miniatura medievale raffigurante il "balneum sulphatara", utile per la fertilità femminile

 

Denghiù - 11 novembre 2007
Foto da Wikimedia Commons

 






 Dopo tanta rilevanza, con la caduta dell’impero romano, le terme andarono perse. Se, infatti  il Cristianesimo le vedeva come opera pagana e luogo di perdizione, le successive invasioni barbariche portarono alla loro devastazione. La distruzione degli impianti idraulici termali automaticamente comportò la loro inutilità e quindi la dismissione forzata.

Inizia nel periodo medievale la loro rinascita, ma su un piano totalmente diverso. Se le terme romane erano soprattutto un luogo di piacevolezze, in questo periodo l’ottica le inquadra come luogo curativo. Vengono riaperte e valorizzate terme come quelle di Abano, di Salsomaggiore e di Montecatini.
Nasce l’idrologia, si cerca di capire, cioè, gli effetti benevoli delle singole acque termali,  a seconda le loro caratteristiche, come sorgenti
sulfuree, ferruginose, nitrose, albuminose ed altre. Vengono ideate nuove pratiche salutari. Oltre al bagno nell’acqua della sorgente, si effettuano anche le inalazioni dei vapori derivanti e le immersioni nei fanghi presenti in prossimità delle sorgenti. Si continua a bere abbondantemente acqua oligominerale soprattutto in presenza di problemi gastro-intestinali.
Alle nuove pratiche si assommano i primi studi sulle caratteristiche che deve avere un periodo di cure termali, quali la metodologia, l’igiene e la dietetica da associare. Il primo testo, forse il più autorevole del periodo, è quello di Michele Savonarola, il De balneis thermis naturalibus. Con l’invenzione della stampa, vengono pubblicati nuovi libri sull’argomento con ampia diffusione. Ma, oltre ai primi trattati, viene creata, in particolar modo, un’importante scuola medica, che si occupa dei benefici terapeutici delle acque termali, presso le terme Puteolane di Pozzuoli, nello stesso periodo in cui viene aperta la famosa Scuola medica salernitana.

Ciononostante,
nel XVI secolo, non si conoscevano i veri motivi degli effetti indotti dalle miracolose acque oligominerali. La medicina, ancora nel Rinascimento, si basava sulla ipotesi degli umori e degli effetti negativi delle malattie. Si riteneva che la depurazione espellesse dall’interno gli umori della malattia stessa, riguadagnando, quindi,  l’equilibrio degli umori positivi alla salute.
Secondo questa logica le cure termali si arricchirono di altre novità, come i purganti presi per facilitare la depurazione, i salassi eseguiti prima e dopo il bagno terapeutico, o il moto da fare a conclusione delle immersioni, per facilitare l’uscita degli umori negativi.
L’unica vera novità fu la differenziazione del tipo di acqua rispetto al genere di malattia, come le acque sulfuree per le malattie della pelle, o le acque salso-iodiche per malattie ginecologiche.

Nel XVII secolo, grazie all’innovazione del metodo scientifico galileiano, le scienze, singolarmente in diverse branche, iniziarono i primi passi, creando quella base, che porterà, nel XVIII secolo, all’affermazione di tutta la scienza e alla fine delle improvvisazioni estemporanee precedenti.

 
 

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