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La splendida riviera della Terra d'Aci.
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Il Santuario della Madonna di Valverde
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       TERRA D'ACI

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    tutte leggende e miti della Terra
    d'Aci (Catania).

   
   
     Il Santuario della Madonna
      di Valverde.

   
     
     

 
   
Santuario della Madonna di Valverde (Rezzato)

Luc19 - 22 Luglio 2010
 

 
 


da Wikimedia Commons

 

   Il comune di Valverde (una volta Aci Valverde) deriverebbe il suo nome originario dall'antico toponimo bizantino "Vallis Viridis". Era denominato anche Belverde, dal siciliano "Bedduviddi".

E’ famosa per il suo Santuario di Maria Santissima di Valverde. Collocato nel tessuto storico, risalirebbe ad epoca medievale, anche se rimaneggiato più volte. Secondo la tradizione fu costruito dal brigante Dionisio.
Siamo in pieno periodo di dominazione araba. La leggenda narra che un viandante di nome Egidio, nell’anno 1038, diretto ad Aci, passando per il bosco di  Vallis Viridis, fu assaltato proprio dal brigante Dionisio. Questi, depredata la vittima, stava per ucciderla, quando udì la voce della Madonna che gli diceva: “Dionisio, deponi quell'arma... e cessa questa vita di brigantaggio”. Il brigante, fortemente  impressionato, lasciò la vita violenta e prese quella dell’eremita.
La Madonna gli apparve altre tre volte. La prima volta gli chiese di organizzare un pellegrinaggio alla ricerca del luogo dove costruire il Santuario. Il volo di uno stormo di gru indicò a Dioniso il punto esatto.
La seconda volta La Vergine gli fece trovare la fonte per l’acqua necessaria all’edificazione del tempio.
la terza volta vi fu il Prodigio del Pilastro
. Mentre pregava Dionisio vide scendere da una nube la Madonna attorniata da numerosi Angeli. Era l'agosto del 1040. Quando l’apparizione scomparve, Dionisio s’accorse che su di un pilastro del nascente Santuario era rimasta impressa l’Immagine Santa, che ancora oggi è  venerata dai fedeli. La convinzione è che divinitus formata o acheropita, cioè non è opera di un uomo.

La veridicità della leggenda non è comprovata da dati storici. Sappiamo che a quel tempo potevano esserci briganti nei boschi, forse soldati sbandati o fuggiti dall’esercito bizantino. Da alcuni riferimenti possiamo collocare il 1038 come data di inizio della costruzione e il 1040 come data della fine di essa. In genere, in periodop arabo non era facile edificare chiese cristiane. Per il Santuario di Valverde forse fu un anomalia, magari dietro pagamento. La consacrazione del Santuario avvenne, comunque, nel 1296
alla presenza di Federico III di Aragona. Con molta probabilità la chiesa originaria non aveva le dimensioni attuali: fu ampliata, quasi certamente, nel XVI secolo. Gli Agostiniani Scalzi nel 1694 presero possesso del convento limitrofo al Santuario, e nel 1697 gli venne affidata la Parrocchia dall'Arcivescovo di Catania Andrea Riggio.

Col terremoto della Val di Noto del 1693 anche il Santuario di Maria Santissima di Valverde ebbe gravi danni (crollò il tetto e l’Abside). Il famoso Pilastro con l’immagine sacra rimase, però, miracolosamente intatto. Nella conseguente ricostruzione settecentesca venne aggiunto il porticato e modificato il prospetto. Sul portale in pietra bianca spicca lo stemma della famiglia dei Riggio.
Il famoso pilastro della Madonna di Valverde si trova in posizione centrale, mentre il suo altare è decentrato rispetto ad esso. Altri altari notevoli al suo interno, sono: quello della Madonna del Rosario, quello della Madonna del Carmine, di San Nicola da Tolentino e della Sacra Famiglia.
Sempre all’interno della chiesa è ospitato il monumento sepolcrale di Luigi Riggio Branciforte e di sua moglie.
Venne inaugurato, il 24 agosto 1990, l'Anno di Grazia (Anno Mariano) da Papa Giovanni Paolo II, nell’anniversario dell’apparizione della Madonna al brigante Dionisio.
Il culto della Madonna di Valverde si è diffuso un po’ ovunque, tanto che Essa si venera ad Enna, Ragusa, ma anche Alghero, Sassari, Cagliari e Rezzato.

Tra gli altri luoghi spirituali del comune, da citare è l'Eremo di Sant'Anna, che anche se ricade nel territorio della vicina Aci Catena, è sentito come proprio dalla popolazione di Valverde.

 

 
 

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