Aci Castello e le altre Aci si fanno
risalire alla città misteriosa, e perciò mitica, di Xiphonia. Si
ipotizza che si trovasse tra i comuni di Aci Catena e Aci S.Antonio.
Nell’alto medioevo Aci Castello era denominato
Jachium,
poi mutato nell’arabo Al-Yag.
Fino al XVII secolo l’evoluzione
storica dell’ampia area fu comune, legata, soprattutto, con il
Castello d’Aci. Nel Seicento, invece, con la crescita economica dei
casali, l’area si frantuma. Nasce così da Aquilia Nuova l’attuale
Acireale e della frazione di Aci Platani. Con la richiesta
d’autonomia amministrativa, si ha la creazione di diversi comuni,
come: Aci S.Filippo ed Aci Sant'Antonio (1628), Aci Castello (1647),
che racchiude anche Aci Trezza, e Aci Bonaccorsi (1652), al cui
interno erano compresi anche Aci Valverde (sede dell’omonimo
Santuario) e Aci Catena, con la frazione di Aci Santa Lucia.
In diversi ritrovamenti,
negli anni cinquanta, settanta e novanta, sono venute alla luce ad
Aci Castello (zona "Vigna vecchia") le tracce di una vasta
necropoli, grande almeno un ettaro.
Nei fondali antistanti Aci Castello vi sono
state diverse scoperte archeologiche subacquee di navi greche e
romane. I ritrovamenti confermerebbero le battaglie navali svoltesi
al largo del comune siciliano.
Aci
Trezza Il
paese di Aci Trezza, oggi accorpato a quello di Aci Castello (dal
1828), nasce alla fine del
XVII secolo. Venne fondato da Stefano
Riggio Santo Stefano principe di Campofiorito (Pa), vicario del
viceré Francesco Fernandez de La Cueva duca di
Alburquerque nel 1669,
come zona a riparo dalle eruzioni dell’Etna, dove, infatti,
sfollarono parecchi abitanti dell’intorno. L’area era di proprietà
dello stesso Riggio dal 1651, e comprendeva anche
Aci Sant'Antonio e San Filippo.
Divenne un piccolo centro marittimo che nel
XVIII contava solo 150 abitanti.
Aci Trezza rimase nei secoli proprietà della
famiglia dei Riggio fino al 1792, quando il feudo divenne libero.
Nel 1812 il feudalesimo venne abrogato in Sicilia e quindi terminò
la proprietà dei principi d’Aci. L’ultimo esponente della famiglia
Riggio (che con lui si estinguerà) fu Giuseppe Riggio Grugno, che
morirà a Palermo, nel 1820, decapitato dai rivoltosi.
Oggi Aci Trezza è un
piccolo porto peschereccio, ma la zona è famosa per il suo
straordinario paesaggio. Di questo fanno parte i faraglioni di
Polifemo . Sono otto scogli di pietra lavica, legati alla leggenda
dell’Odissea. A 400 metri dalla costa vi è l'Isola Lachea,
identificata nell’immaginario del racconto
omerico con l’Isola delle Capre. Su di
essa attualmente è situata una stazione di biologia dell'Università
di Catania.
Il piccolo borgo
gode di grande popolarità, essendovi stato ambientato da Giovanni
Verga il romanzo de I
Malavoglia (del 1881). Nel 1948, invece, vi fu girato il film,
capolavoro neorealista,
La terra trema
di Luchino Visconti e Antonio Pietrangeli. Per le riprese furono
utilizzate come attori persone del posto, in stile neorealista.
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