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La splendida riviera della Terra d'Aci.
Bullet7blu.gif (869 byte) La Terra d'Aci, il luogo del Mito
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello e la storia della Terra d'Aci
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalla guerra del Vespro a Giovanni Verga
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Aci Castello e il borgo di Aci Trezza
Bullet7blu.gif (869 byte) Giovanni Verga
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I tre protettori di Aci Catena
Bullet7blu.gif (869 byte) I mulini ad acqua di Aci Catena
Bullet7blu.gif (869 byte) Acireale
 

 

Bullet7blu.gif (869 byte) Acireale: piazza Duomo
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cento chiese di Acireale
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Il Carnevale di Acireale
Bullet7blu.gif (869 byte) Altre Aci nella zona interna
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Il Santuario della Madonna di Valverde
Bullet7blu.gif (869 byte) Il mitico Bosco d'Aci
Bullet7blu.gif (869 byte) La Riserva Naturale

Bullet7blu.gif (869 byte) Video sulle Aci
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Video su Acireale

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       TERRA D'ACI

          La leggenda di Aci e Galatea, ma
    anche l’Odissea e le avventure di
    Ulisse contro il ciclope Polifemo e
    un bosco che si materializza dalla
    vendetta di Zeus contro dei giganti:
    tutte leggende e miti della Terra
    d'Aci (Catania).

   
   
     La Riserva Naturale.    
     
     

 

 
Grotta della Riserva Naturale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti”


 

 
 



 

   Tra l’Etna e il golfo di Catania si estende la Riserva naturale integrale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti”. E’ stata istituita nel 1998 con decreto della Regione Siciliana, assessorato Territorio e Ambiente. Vasta circa 70 ettari, è compresa all’interno del territorio dei comuni di San Gregorio di Catania e Aci Castello, quasi raggiungendo quello di Acireale. Al suo interno vi è un sistema di grotte di scorrimento lavico, che permette un tipo di fauna del tutto caratteristico. Trovasi all’interno l’antica Guardiola Cantarella, costruita dagli spagnoli nel XVII secolo.
La Riserva è divisa in due parti: la prima consiste in un’area protetta circondata dalla seconda,  un’area metropolitana abitata. Il paesaggio è quello agrario: un territorio coperto da vigneti, punteggiato da ‘casudde’ (edifici rurali in pietra lavica, non intonacati), elementi significativi di quella che era, una volta, l’attività che si svolgeva nei fondi.

L’elemento maggiormente significativo, come detto, è rappresentato dalle grotte vulcaniche, causate dallo svuotamento del tunnel lavico, che può verificarsi durante o alla fine di una intensa eruzione, protrattasi nel tempo. La Riserva presenta otto cavità laviche, per una lunghezza totale di circa 1,5 chilometri. Vi si entra  attraverso bocche, prodotte dal crollo delle volte. Esse presentano particolarità morfologiche:
- Il fenomeno delle striature sulle pareti, creato dal passaggio della lava, e le stalattiti di rifusione sulla volta della caverna (visibile nelle grotte Micio Conti e Cantarella).
- Alla base delle pareti della grotta possono crearsi dei rotoli di lava, dovuti al raffreddamento incompleto della cavità (visibile nel complesso di grotte Immacolatelle).
- La soprastante vegetazione, alcune volte, penetra nel terreno e raggiunge la calotta della grotta, creando suggestive “cascate” di radici (visibile nella grotta dei Tedeschi).

Proprio le grotte, caratteristica peculiare della Riserva, permettono la presenza di una fauna tipica. Oltre a sei specie di pipistrelli, al loro interno si trovano Ragni, Crostacei Isopodi, Collemboli. Non mancano invertebrati di vari tipi.
Nel bosco sono presenti rettili, quali
la Lucertola campestre, il Gongilo e il Colubro leopardino, e piccoli mammiferi, come conigli e volpi. Tra gli uccelli si va dai Passeriformi ai falchi (il gheppio), oltre agli uccelli notturni, l’Assiolo e il Barbagianni.

All’interno della riserva, caratterizzata da terreno e pietre laviche, si ritrovano piante a volte molto rare. E’ il caso della flora forestale termofila composta da querce caducifoglie, introvabili nel comprensorio catanese. Sulle creste rocciose cresce una tipica vegetazione a macchia mediterranea formata da euforbia arborescente, alaterno, ogliastro e terebinto. Sulle formazioni rocciose laviche si incontrano la calistegia e la brionia, insieme alla insolita Aristolochia altissima. Negli spazi aperti troviamo una vegetazione tipica della steppa, mentre nelle zone coltivate un tempo cresce l’asfodelo, dall’infiorescenza bianca, e la ferula. Infine sulle superfici delle colate laviche appaiono piccole piante dalla fioritura primaverile come le campanule e il sedum rossastro.

 

 
 

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