Il
miracolo di Aci Catena.
L’undici gennaio del 1693 la terra tremò a tal punto che il
terremoto interesso l’intera Sicilia orientale, da Messina alla Val
di Noto. E’ stato stimato fosse dell’undicesimo grado Mercalli. Aci
Castello fu in parte distrutto. La chiesa madre, che ospitava una
preziosa icona della Madonna, del XV secolo, crollò. Ma l’altare,
l’icona e il simulacro, miracolosamente rimasero indenni. Inoltre,
mentre intorno gli altri paesi contarono un numero altissimo di
morti, ad Aci Catena vi furono meno di cento vittime. La popolazione
attribuì il miracolo alla Madre della Catena. Fu ricostruita la
chiesa alacremente e subito il culto della Vergine SS.ma della
Catena si sparse intorno raccogliendo numerosissimi fedeli. Da
allora l’11 gennaio ricorre la Festa di Ringraziamento alla Santa
Patrona, per aver protetto con il manto il suo popolo durante i
terribili e lunghissimi secondi del terremoto.
Il culto di San
Candido.
Oltre al culto della Vergine SS.ma della Catena, ad Aci Catena,
esiste quello di San Candido martire, patrono della cittadina. Esso
risale al 1710, quando il Cardinal Vicario Gaspero Carpineo prelevò
il corpo del santo, fino ad allora custodito nelle catacombe di San
Callisto a Roma, donandolo a don Pietro di Campofiorito e da questi
ai Principi Riggio di Campofranco e Campofiorito, risiedenti ad Aci
Catena dal 1672. La reliquia fu donata da loro alla Chiesa di Santa
Maria della Catena, unitamente ad un prezioso altare di uguale
periodo. Attualmente
le vestigia di San Candido Martire sono contenute in un urna di
cristallo sotto l’altare maggiore, di fattura ottocentesca. Nel
centro storico cittadino esiste anche una piazzetta portante il nome
di San Candido.
Il culto di Santa Lucia.
Quello di Santa Lucia rappresenta il terzo culto praticato ad Aci
Catena. La solenne festività ha luogo il 13 dicembre, quando il
bellissimo simulacro ligneo della Santa viene portato in processione
per le strade del paese, compreso, naturalmente, il quartiere di Aci
Santa Lucia. Poiché il suo culto è diffuso nell’Italia meridionale,
alla festa partecipano fedeli d’ogni parte della Sicilia, ma anche
dalla Calabria, Puglia e Campania. Alla solennità religiosa si
affianca il colore folkloristico della ricorrenza. E’ già stato
avviata la pratica per affiancare a San Candido anche Santa Lucia
come secondo patrono della cittadina.
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