Nel quartiere storico di Palermo della Kalsa sorge Palazzo Butera.
Costruito dagli omonimi principi, è ancora oggi di proprietà della
famiglia nobile dei Butera. Posto in un punto panoramico, si
gode da esso lo spettacolo dell’intero golfo di Palermo. E’ visibile
anch’esso dal porto, a causa di una bicromia accentuata che lo fa
distinguere anche da molto lontano. Inoltre, unitamente con la
prospiciente Porta Felice, caratterizza il relativo ingresso di
Palermo. Edificato nella seconda metà del XVII secolo, fu
ampiamente rimaneggiato nel Settecento barocco. I lavori di
ridefinizione architettonica vennero effettuati dagli architetti
Giacomo Amato (gli esterni), Ferdinando Fuga (gli interni) e di
Paolo Vivaldi (il piano terrazzato). L’edificio nella parte
retrostante, verso via Butera, presenta, non solo, l’ingresso
principale, ma anche una serie di ampie sale che affacciano sulla
via. Nel corso del tempo sono stati apportati cambiamenti di
stile, e non solo. L’incendio del 1759 ha costretto i proprietari a
realizzare rifacimenti e modifiche. Dal barocco al neoclassico, il
palazzo presenta, addirittura, una nuova “sala moresca”. In stile
neoclassico sono stati rifatti gli apparati pittorici, attribuiti a
Elia Interguglielmi, comunque di grande valore. Nel XX secolo,
l’antico pavimento maiolicato è stato sostituito, mentre molti
mobili, che creavano grande suggestione, sono stati eliminati.
Che la famiglia, ed il relativo palazzo, costituisse un punto
rilevante della città, lo dimostrano le visite e l’ospitalità data a
persone di grande rilievo storico, tra queste, da citare, il grande
Johann Wolfgang von Goethe.
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