Fondata dai cartaginesi nel IV secolo a. C. nei pressi dal
precedente insediamento fenicio di Kfra ( 700 secolo a. C. ) domina
dal Monte Catalfano il Capo Zafferano sulla costa nord della Sicilia
nei pressi di Palermo, altra città di fondazione cartaginese. Il
loro dominio durò appena un secolo prima della sconfitta subita da
parte dei Romani nelle guerre Puniche. Sviluppatasi in quel secolo,
grazie ai traffici commerciali, venne spopolandosi dal I secolo d.
C. a favore di insediamenti sulla pianura. Venne saccheggiata dai
Saraceni nel VII secolo. Secondo Ecateo di Mileto il suo nome
deriverebbe da quello del brigante Solus ucciso da Eracle. Secondo
l'etimologia sarebbe di derivazione greca ( Solus,
corrispondente al latino Soluntum) che significherebbe
“roccia”.
Il primo accenno alla città è di Tucidite che la
pone tra le colonie fondate dai cartaginesi ( Palermo e Mozia ) ai
tempi della colonizzazione greca del resto della Sicilia. Se è
chiara la posizione di Solunto sul monte Catalfano, ancora dubbia è
quella del primo agglomerato fenicio: Il ritrovamento di tombe ai
piedi del monte risalenti al VI secolo a. C. fa supporre che la
vecchia Kfra si trovasse in vicinanza del mare, come un emporio
fenicio tradizionale, e la cui collocazione sia poco sopra verso il
monte, zona non ancora interessata da scavi archeologici,
esattamente a monte del teatro.
Sappiamo che, durante la
guerra di Siracusa contro Cartagine del 396 a. C., la città venne
conquistata con l'inganno da Dionigi il Vecchio, insieme a Cefalù ed
Enna. Già negli anni passati il territorio delle città cartaginesi
di Solunto, Halyciae e Palermo ( da
Diodoro ) era stato saccheggiato. La città venne distrutta e
successivamente al 368 a. C. ( data della seconda spedizione
siracusana ) venne ricostruita sul Monte Catalfano. Sappiamo,
altresì, che nella città si insediò un piccolo gruppo di soldati
greci abbandonati da Agatocle in Africa ( da Diodoro ) Questa
piccola colonia influenzò molti aspetti della vita a Solunto, come
l'organizzazione della magistratura o la devozione a Dei greci ( ad
es. Zeus Olimpio e gli "hieròthytai" d'origine siracusana ). Questa
asserzione, del resto, è dimostrata dal grande numero di iscrizioni
in greco che si ritrovano nei resti rinvenuti negli scavi della
città. Cicerone nelle Verrine riporta che, dopo la conquista
della Sicilia da parte dei Romani, Solunto divenne una delle "civitates
decumanae". Solunto fu abbandonata progressivamente dagli
abitanti, successivamente al I secolo d. C, , come già detto, e il
sito tornò alla luce in gran parte già negli scavi eseguiti
nell'Ottocento. Nel 1952 e successivi ripresero le ricerche,
disvelando concretamente la struttura urbanistica della città.
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