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La cucina di strada nella tradizione siciliana

Dalla strada al fast food
Per le vie di Palermo
Le tante "pizze" siciliane

Gli arancini
Fritti e friggitorie
Le focacce: la scàccia
Le focacce: la scacciata
Tra pizzerie e rosticcerie
La cucina povera tradizionale
Il pane con la meusa
La càlia e la simenza

Video sulla Cucina di strada
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     LA CUCINA DI STRADA
    

        Rosticcerie, friggitorie, pizzolerie,
    tutte attingono dalla cucina di strada
    della tradizione, molto viva a Palermo.
    Scopriamo questa cucina popolare
    alternativa in Sicilia.

   

    Dalla strada al fast food

     
     

 
 

Il tradizionale gyros pita, tipico cibo da strada della cucina greca, affine al kebab turco 

Antonio Fajardo i López
Foto da Wikimedia Commons

 





 A tutti sarà capitato di incontrare per strada ambulanti che vendevano, non borse o cinture, ma cibo o bevande. Su banchetti provvisori essi cucinano e offrono qualcosa da mangiare velocemente. E’ lo street food, ben definito dalla stessa FAO, che dimostra l’insospettabile rilevanza di un fenomeno per nulla appariscente. Da una stima della FAO, ben 2,5 miliardi di persone, ogni giorno nel mondo, si rivolgono agli ambulanti per nutrirsi. Lo street food (il cibo da strada) fa parte del più ampio informal food sector, cioè, il cibo informale.
Mangiare in maniera più semplice, ci permette di alimentarci rapidamente e spendendo poco, senza rivolgersi ai ristoranti o simili. In effetti, il cibo pronto del fast food o del finger food (o gli snack e gli spuntini) deriva in gran parte dal cibo da strada. Nonostante quello che si pensa, non è un fenomeno in diminuzione, anzi, è in forte espansione, proprio nei paesi più avanzati, perché, capita a tutti di dover mangiare velocemente a pranzo.
Sempre inserita nel
informal food sector è la distribuzione automatizzata  di cibo e bevande. Le macchine del caffè o degli snack sono praticamente ovunque ed offrono un servizio perfetto ad ogni richiesta, 24 ore su 24. Queste si appoggiano, tra l’altro, alla produzione industrializzata degli snack, dallo standard elevato.

Il fenomeno attenzionato dalla FAO, tuttavia presenta risvolti d’ordine culturale e identitario. Se la
pizza o il kebab sono piatti ormai ampiamente internazionalizzati, molte altre specialità mantengono un forte legame con il territorio d’origine. E’ il caso del pani ca meusa
di Palermo, o il 'O pere e 'o musso di Napoli, come, anche, il kalakukko della Regione dei laghi in Finlandia. Questo tipo di cibo mantiene, pur nel piccolo, valenze culturali, etnoantropologiche e storiche. Questo, avendo una forte connotazione territoriale, è identitario ed etnico, sotto tutti gli aspetti. E’ la dimensione culturale, legata a quella economica, ad attirare sul fenomeno gli studiosi di alimentazione e di antropologia.
Poiché, il cibo da strada in molti casi, veniva (e viene) preparato prima, a casa, e poi rivenduto in strada, c’è da sottolineare il ruolo molto importante delle donne. In paesi in cui, vedi l’India e il Bangladesh, la vendita del cibo da strada è compito maschile (il 90 %), la preparazione di esso si mantiene compito femminile. E’ stato rilevato come questa lavorazione domestica sia più igienica e più legata all’uso di tecniche tradizionali, di quella fatta in loco..

 
 

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