A
dimostrazione della complessità della cucina siciliana, prendiamo in
considerazione il termine sicilian pizza. Usato dagli
italoamericani delle comunità della zona orientale degli Stati
Uniti,
di Boston, del Connecticut, di New York, del New Jersey e di Utica
(New York). Con questo termine essi indicano, generalmente, lo
sfincione palermitano, una pizza al taglio, che viene anche venduto
dagli ambulanti americani, contenuto in vaschette da asporto. Le
versioni americane sono tante, ma in genere tra gli ingredienti
comuni troviamo le acciughe sotto sale, capperi, cipolle e olive.
Nella sua versione base palermitana, lo sfincione è condito con
pomodoro, cipolla, acciughe sotto sale, pangrattato e caciocavallo.
Ma come "pizza siciliana", in Italia, si indicano diverse
specialità, tra l’altro, proprie della cucina di strada. In Sicilia
esistono molte varietà di pizze, diverse tra loro, basate su
tradizioni locali. Oltre allo sfincione, sono nate le pizzolerie
nella provincia di Siracusa, sulla base del pizzolo, una pizza
ripiena di Solarino e Sortino. Nella vicina provincia di Ragusa,
esiste invece la scaccia, una pizza ripiena simile alla scacciata
catanese. Quest’ultimo è una specie di calzone o una pizza a due
strati ripiena. Essa contiene caciocavallo e acciughe dissalate, ma
già, andando nella provincia di Catania, ecco che il ripieno della
scacciata diventa fatto di broccoli, cavolfiori, patate lesse. Si
arriva, addirittura, ad avere carne
speziata di salsiccia o manzo brasato. Se la scacciata non bastasse,
sempre a Catania esistono i crispeddi, un tipo particolare
di frittella o panino
farcito, ma poi fritto. Il suo condimento consta di acciughe
dissalate e finocchietto. La pizza siciliana di Zafferana
Etnea e Viagrande, nell’area etnea, è in realtà un calzone fritto
con ripieno di formaggio, acciughe salate e funghi. Nell’area
della provincia di Messina, invece, esiste il
pitone fritto, un’altra
variante del calzone, fatto d'indivia, caciocavallo, pomodoro e
acciughe salate
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