Di
focacce ripiene in Sicilia ve ne sono tante. Variano da zona a zona,
non tanto nel nome, quanto secondo la ricetta locale ed il suo
ripieno. Così abbiamo nel catanese la scacciata, nel palermitano
l’impanata, nel ragusano la scàccia.
La
scàccia
Anche questa è una pietanza
polivalente siciliana. Essendo una focaccia ripiena,
se ne può variare, a piacere, la farcitura. Tradizionalmente le
ricette base sono con ricotta e cipolla, ricotta e salsiccia,
pomodoro e cipolla, pomodoro e melanzana, Tutte le altre varianti
sono, comunque, possibili. La
scàccia, d’origine
ragusana, consiste in una pasta stesa, molto sottile, che
viene tagliata in rettangoli, da ripiegare in tre o quattro volte.
Il piatto veniva preparato almeno una volta a settimana, ripiena di
verdure di stagione. Il suo uso, oggi non così frequente, è divenuta
tradizionale per la cena della vigilia del Natale, nella zona degli
Iblei. A Modica, infatti, tutti gli anni, la penultima domenica di
luglio, si tiene, oggi, la sagra della scaccia.
Questo tipo
di focaccia (nei classici 10cm per 25cm circa) si può trovare in
molti panifici e rosticcerie della zona. In queste rivendite si può
trovare, a volte, la scaccitedda, versione più piccola della
scaccia (di 8 cm per 15 cm circa).
La pasta della scàccia,
simile a molte altre, richiede, tuttavia, farina di grano duro.
Insieme ad essa si unisce un cucchiaio di olio d'oliva, un po’
d’acqua e un pizzico di sale. Nell’impasto va aggiunto lievito di
birra. L’impasto ottenuto va steso con un mattarello sullo
spianatoio, in modo da renderlo molto sottile. Indi si stende il
condimento preferito. Non dimenticare di aggiungere sul condimento
uniforme un filo d’olio crudo. La pasta, poi, viene tagliata in
rettangoli. Questi vengono ripiegati su se stessi. Il lato corto va
chiuso con la pressione delle dita e bucherellata la superfice con
una forchetta, per fare uscire il vapore che si formerà al suo
interno. La superfice va spennellata con olio d’oliva. Le scacce,
così preparate,, vengono messe in forno per una mezzoretta.
Per quanto riguarda il condimento, si rileva un arricchimento delle
varianti, dovuto allo sviluppo sociale. Nato come piatto povero, e
quindi con un ripieno semplice ed essenziale, oggi possiamo mangiare
scàcce molto più ricche e complesse. La scaccia vanta, anche, la
variante dei votavota.
E’ molto simile, ma
presenta una pasta spessa almeno mezzo centimetro. Di forma rotonda
viene ripiegata a mezzaluna (un grande raviolo).
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