La stazione è collocata nella valle del Dittaino (sul fianco sud del fiume omonimo),
ad un'altitudine che si aggira sui
280 m s.l.m., nella provincia di Enna. La denominazione in
origine era “stazione di Assoro”. Tuttavia era ubicata in aperta
campagna. Quando fu realizzata la linea a cremagliera proprio con
Assoro (nel 1918), la stazione divenne
“di Dittaino”, dall’omonima località, dove si trovava.
Posta sulla linea della ferrovia Palermo-Catania, la stazione di
Dittaino, aveva, nell’Ottocento, una grande importanza strategica.
Era, infatti, un punto di diramazione per Assoro, Leonforte
e Piazza Armerina, oltre che per la città di Enna. Le
due linee ferroviarie, che vi si
incrociavano, erano a
scartamento ridotto. La sua posizione nella vallata, inserita
nella linea Palermo-Catania, permetteva contemporaneamente il
servizio a più zone, dove sorgevano grandi miniere di zolfo, quali
di Agira, Assoro, Leonforte, Valguarnera e Piazza Armerina. Tra le
miniere più grandi e importanti che vi si relazionavano c’erano
quelle di Grottacalda e Floristella e quelle di
Sant'Agostino. Anche il tratto di collegamento di quest’ultima con
la stazione fu realizzato
dall’imprenditore
inglese Robert Trewhella. Nel 1912, venne aperto il primo
lotto della linea, a
scartamento ridotto, tra Piazza Armerina e
la stazione di
Dittaino. In seguito fu completata la tratta con Piazza Armerina e
Caltagirone.
La stazione mantenne per molti anni la
centralità delle varie linee che serviva, sia per il traffico merci
che per quello viaggiatori. Tutti i treni fermavano alla stazione,
compresi i rapidi. Dal 1971, dopo aver perso notevolmente di
importanza, la stazione fu raccordata tramite una linea privata di
autobus con i paesi di Valguarnera, Barrafranca e Piazza
Armerina. Ciononostante, dagli anni settanta, le infrastrutture
dell’area della stazione (e del suo scalo merci) sono state
utilizzate come raccordo in una piccola area industriale, fatta di
industrie, case, elementi commerciali e stabilimenti vari. E’ la
nuova area industriale di Dittaino, che, in pratica, fa parte di
quella, più ampia, di Enna.
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