La linea ferroviaria più ambita era, come detto,
quella Palermo-Catania. I lavori di costruzione operarono a partire
dai due grandi capoluoghi, in funzione dei due rispettivi porti,
dove caricare il prezioso minerale. Così, la Palermo-Bagheria,
procedendo verso l’interno, arrivò alla stazione di Roccapalumba che
era collegata alla zolfara di Lercara Friddi. Dall’altro lato, da
Catania si giunse a Bicocca, nel 1869, per poi toccare Pirato (a
Leonforte), nel 1870. Su tale stazione operava il grande bacino
minerario comprensivo delle miniere di Floristella, Grottacalda, e
Sant'Agostino.
Il binomio
zolfare-ferrovie, che tradotto voleva dire sviluppo, non fece
fermare i costruttori. Così il tratto
catanese proseguì
verso Enna e Santa Caterina Xirbi (nel 1876), dove
erano in funzione le miniere
di
Villarosa e Imera. Quest’ultimo tratto fu realizzato in
subappalto da Robert Trewhella, che era, altresì, un
imprenditore del settore zolfifero. Nell’enorme rete di ragno,
che andava completandosi, non mancarono d’essere collegati sia Porto
Empedocle che Licata. Questi erano, ad un tempo, scali marittimi
(per l’imbarco) e
raffinerie, dove veniva lavorato il minerale. Dopo, vennero collegate
Canicattì, nel settembre 1876, e l’ampia area zolfifera della
provincia di Caltanissetta. Con la
realizzazione della
tratta Aragona Caldare, le due linee, da Palermo e da Catania, si
congiunsero, mettendo ulteriormente in gioco i bacini minerari di
Comitini, Casteltermini e Lercara. Completato un breve tratto con
Licata (nel 1881), la costa tirrenica e quella meridionale siciliana
furono finalmente collegate.
Comunque sia, la stagione delle
ferrovie in Sicilia non si era ancora conclusa, Tutta l’area di
sud-est (la Val di Noto) fu interessata dalla costruzione di brevi
tratti ferroviari. Tra questi, il tratto da Siracusa a Noto (nel
1886), quello tra Licata e Gela (nel 1891), Noto-Modica (nel 1891),
Gela-Comiso ed il Comiso-Modica (nel 1893). Anche la
Sicilia occidentale fu interessara dai collegamenti ferroviari.
Anzi, nacque
appositamente la Società della Ferrovia Sicula Occidentale.
La prima linea verso
Trapani, conclusasi nel 1886, passava per Castelvetrano.
Alla fine del XIX secolo (nel 1892), si completò anche la linea
Catania-Caltagirone, che, solo nel 1931, fu prolungata per la
Stazione di Dittaino, in provincia di Enna. La Catania-Caltagirone,
purtroppo, non fu prolungata verso Canicattì, come avrebbe dovuto.
Il collegamento, infatti, avrebbe accorciato le distanze tra il
capoluogo etneo ed Agrigento. Fu, invece, prolungata verso Gela, ma
solo nel 1979, a causa della realizzazione del polo petrolchimico
gelese
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