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La strana evoluzione delle ferrovie siciliane 

Le ferrovie in Sicilia
Il binomio zolfare-ferrovie
L'ottica d'esercizio attuale
L'errore dello scartamento ridotto
La rete ferroviaria scomparsa
Gli imprenditori di Sikelia
La ferrovia Circumetnea
La ferrovia Agrigento-Licata
La ferrovia Lercara-Magazzolo
La stazione di Dittaino
La stazione di Porto Empedocle

Le zolfare siciliane

Video sulle ferrovie siciliane
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LE FERROVIE SICILIANE DEL PASSATO

          La grande produzione di zolfo,
    in Sicilia, richiese la costruzione di
    linee ferroviarie, allora
    all’avanguardia, per esportarlo.
    Fu realizzata una fitta maglia di
    strade ferrate, Di questo
    sorprendente passato rimane poco.

   

     La ferrovia Circumetnea

     
     

 
   

La Ferrovia Circumetnea, inaugurata nel 1898 alle falde dell'Etna

 

LuckyLisp - 5 febbraio 2005
Foto da Wikimedia Commons

 





 

La storica tratta Circumetnea, che fu realizzata alla fine dell’Ottocento, è sostanzialmente un anello pedemontano che gira intorno all’Etna. La ferrovia, che da Catania porta a Riposto, tocca numerosi comuni etnei ed, in pratica, struttura il turismo sul vulcano. La linea è a scartamento ridotto.

Nel 1870, proprio quando in Sicilia stava partendo il binomio zolfare-ferrovie, che avrebbe portato ad una rete fittissima di collegamenti ferrati, Salvatore Majorana-Calatabiano, presidente della "commissione provinciale per lo studio di linee ferroviarie della provincia di Catania", lanciò la proposta di creare una ferrovia che partisse da Catania (dalla stazione merci di Bicocca) per giungere a Bronte, passando per Paternò, Licodia, Biancavilla e Adernò. Incentivati dalla legge Baccarini, del 1879, la provincia, la Camera di Commercio di Catania ed i diversi comuni etnei interessati, portarono ad un consorzio concreto. Questo sostanzialmente prevedeva parte del tracciato poi realizzato, tenendo conto della creazione di un bivio alla stazione di Adrano. Da una parte ci si poteva dirigere per Leonforte e Nicosia, mentre dall’altra, la tratta avrebbe raggiunto Giardini Naxos, collegandosi con la già esistente ferrovia che da Messina giungeva a Catania. Tuttavia, dopo accese discussioni, si giunse alla decisione di non costruire la seconda opzione (quella per raggiungere Taormina) ma di dirigerla verso Giarre-Riposto. In pratica si stava progettando un quasi anello intorno all’Etna. Ciononostante il via alla costruzione si ottenne solo con il regio decreto del 1883, finanziato con la concessione dei lavori, nel 1889, per atto di Giovanni Giolitti, allora ministro del tesoro.
La concessione venne subappaltata all'imprenditore inglese Robert Trewhella (molto conosciuto in quel tempo), che dirigeva la Società Siciliana di Lavori pubblici, con sede a Catania. Tra le decisioni iniziali vi furono quella di costruire la tratta con scartamento ridotto e di non realizzare il vero e proprio periplo dell’Etna, cioè con il ritorno a Catania.
La realizzazione fu effettuata abbastanza celermente: il primo tratto fu aperto nel 1895 (Catania- Adrano) e l’intera linea Circumetnea fu inaugurata nel 1898 (Riposto_Catania). L’opera eseguita presentava diversi punti notevoli, come 22 ponti e viadotti e 6 gallerie. Sulla linea entrarono in servizio 12 locomotive a vapore, che tenevano una buona velocità, rispetto ai tempi. Nel 1937, alcune di queste macchine a vapore furono messe in pensione con la sostituzione da parte di 6 “littorine”, cioè automotrici Fiat del tipo ALn 56, di fabbricazione italiana.

La creazione della Circumetnea significò la fine dell’isolamento di molti comuni etnei e di un possibile sviluppo. L’opera, a testimonianza del suo significato, venne visitata dai
Reali d'Italia, Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro, nel 1911. Alcuni anni prima, Edmondo De Amicis, che la percorse, ne scrisse l’esperienza nel racconto “Ricordi di un viaggio in Sicilia”.

La Circumetnea oggi
Durante la Seconda Guerra Mondiale la tratta etnea subì seri danni, tanto che, nel dopoguerra, versando in una pessima situazione riguardo all’esercizio, nel 1947, la linea venne commissariata (la Gestione commissariale governativa). Iniziò un difficile periodo d’esercizio, caratterizzato dall’uso di poche ed antiquate locomotive, a vapore o diesel che fossero. I problemi gestionali si risolsero solo negli anni settanta, quando vennero messi in linea 13 locomotori nuovi, di tipo diesel-elettrico di costruzione FIAT. Se ne aggiunsero altri negli anni ottanta-novanta.
Mentre la maggior parte delle ferrovie siciliane a scartamento ridotto sono state dismesse, la Circumetnea ha avuto un logico sviluppo. La sua importanza strategica è stata sottolineata con progetti che mirano, ad esempio, al raddoppio dei binari della linea, la sua elettrificazione (tratta Catania-Paternò) e l'ammodernamento del binario fino ad Adrano. Sono stati portati avanti interramenti, con attraversamenti sotterranei di alcuni comuni, con relativa stazione sotterranea (ad esempio, le nuove stazioni sotterranee di Santa Maria di Licodia Sud e Santa Maria di Licodia Centro). E’ stato previsto inoltre l’ammodernamento delle tratte Adrano-Riposto e di Nesima-Misterbianco. In progetto anche una tratta che da Catania raggiunga il suo aeroporto,

Negli ultimi decenni, la parte iniziale della tratta, quella prettamente catanese, ha visto il progressivo interramento dei binari, ottenendone così, la prima metropolitana siciliana. La linea che va dal Porto al Borgo, è stata aperta al pubblico  nel 1999. Attualmente, la ferrovia Circumetnea è amministrata dalla direzione del Trasporto pubblico locale del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture. La stessa che gestisce la nuova metropolitana catanese e vari servizi di collegamento.

 
 

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