La storica tratta Circumetnea, che fu realizzata alla
fine dell’Ottocento, è sostanzialmente un anello pedemontano che
gira intorno all’Etna. La ferrovia, che da
Catania porta a
Riposto, tocca numerosi comuni etnei ed, in pratica, struttura il
turismo sul vulcano. La linea è a scartamento ridotto.
Nel
1870, proprio quando in Sicilia stava partendo il binomio
zolfare-ferrovie, che avrebbe portato ad una rete fittissima di
collegamenti ferrati, Salvatore Majorana-Calatabiano, presidente
della "commissione provinciale per lo studio di linee ferroviarie
della provincia di Catania", lanciò la proposta di creare una
ferrovia che partisse da Catania (dalla
stazione merci di Bicocca) per giungere a Bronte, passando per
Paternò, Licodia, Biancavilla e Adernò. Incentivati dalla
legge Baccarini, del 1879, la provincia,
la Camera di
Commercio di Catania ed i diversi comuni etnei interessati,
portarono ad un consorzio concreto. Questo sostanzialmente prevedeva
parte del tracciato poi realizzato, tenendo conto della creazione di
un bivio alla stazione di Adrano. Da una parte ci si poteva dirigere
per Leonforte e Nicosia, mentre dall’altra, la tratta avrebbe
raggiunto Giardini Naxos, collegandosi con la già esistente ferrovia
che da Messina giungeva a Catania. Tuttavia, dopo accese
discussioni, si giunse alla decisione di non costruire la seconda
opzione (quella per raggiungere Taormina) ma di dirigerla verso
Giarre-Riposto. In pratica si stava progettando un quasi anello
intorno all’Etna. Ciononostante il via alla costruzione si ottenne
solo con il regio decreto del 1883, finanziato con la concessione
dei lavori, nel 1889, per atto di Giovanni Giolitti, allora ministro del tesoro. La
concessione venne subappaltata all'imprenditore inglese Robert
Trewhella (molto conosciuto in quel tempo), che dirigeva la Società
Siciliana di Lavori pubblici, con sede a Catania. Tra le decisioni
iniziali vi furono quella di costruire la tratta con scartamento
ridotto e di non realizzare il vero e proprio periplo dell’Etna,
cioè con il ritorno a Catania. La realizzazione fu effettuata
abbastanza celermente: il primo tratto fu aperto nel 1895 (Catania-
Adrano) e l’intera linea Circumetnea fu inaugurata nel 1898 (Riposto_Catania).
L’opera eseguita presentava diversi punti notevoli, come 22 ponti e
viadotti e 6
gallerie. Sulla linea entrarono in servizio 12 locomotive a
vapore, che tenevano una buona velocità, rispetto ai tempi. Nel
1937, alcune di queste macchine a vapore furono messe in pensione
con la sostituzione da parte di 6 “littorine”,
cioè automotrici Fiat del tipo ALn 56, di fabbricazione italiana.
La creazione della
Circumetnea significò la fine dell’isolamento di molti comuni etnei
e di un possibile sviluppo. L’opera, a testimonianza del suo
significato, venne visitata dai Reali d'Italia,
Vittorio Emanuele III
ed Elena del Montenegro, nel 1911. Alcuni anni prima, Edmondo
De Amicis, che la percorse, ne scrisse l’esperienza nel racconto
“Ricordi di un viaggio in Sicilia”.
La Circumetnea oggi
Durante la Seconda Guerra Mondiale la tratta
etnea subì seri danni, tanto che, nel dopoguerra, versando in una
pessima situazione riguardo all’esercizio, nel 1947, la linea venne
commissariata (la Gestione commissariale governativa). Iniziò un
difficile periodo d’esercizio, caratterizzato dall’uso di poche ed
antiquate locomotive, a vapore o diesel che fossero. I problemi
gestionali si risolsero solo
negli anni
settanta,
quando vennero messi in linea 13 locomotori nuovi, di tipo
diesel-elettrico di costruzione FIAT. Se ne aggiunsero altri negli
anni ottanta-novanta. Mentre la maggior parte delle ferrovie
siciliane a scartamento ridotto sono state dismesse, la Circumetnea
ha avuto un logico sviluppo. La sua importanza strategica è stata
sottolineata con progetti che mirano, ad esempio, al raddoppio dei
binari della linea, la sua elettrificazione (tratta Catania-Paternò)
e l'ammodernamento del binario fino ad Adrano. Sono stati portati
avanti interramenti, con attraversamenti sotterranei di alcuni
comuni, con relativa stazione sotterranea (ad esempio, le nuove
stazioni sotterranee di Santa Maria di Licodia Sud e Santa
Maria di Licodia Centro).
E’ stato previsto inoltre l’ammodernamento delle tratte
Adrano-Riposto e di Nesima-Misterbianco. In progetto anche una
tratta che da Catania raggiunga il suo aeroporto,
Negli
ultimi decenni, la parte iniziale della tratta, quella prettamente
catanese, ha visto il progressivo interramento dei binari,
ottenendone così, la prima metropolitana siciliana. La linea che va
dal Porto al Borgo, è stata aperta al pubblico
nel 1999. Attualmente, la
ferrovia Circumetnea è
amministrata dalla direzione del Trasporto pubblico locale
del Ministero dei trasporti e delle infrastrutture. La stessa che
gestisce la nuova metropolitana catanese e vari servizi di
collegamento.
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