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Il Teatro greco nella Sicilia classica

    IL TEATRO GRECO
Gli agoni dionisiaci
Il "canto del capro"
L'importanza della maschera
Eschilo, Sofocle ed Euripide
La commedia di Aristofane

Il teatro greco in Sicilia
Il teatro greco in Sicilia 2
    TEATRI SICILIANI
Il Teatro greco di Siracusa
Il Teatro greco-romano di Taormina
Il Teatro greco di Tindari
Il Teatro greco di Segesta
Il Teatro greco di Morgantina
Altri Teatri greci siciliani

Video sui Teatri greci in Sicilia
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IL TEATRO GRECO IN SICILIA

          Ogni anno nei principali teatri
    antichi siciliani, rivive il grande teatro
    greco, un usanza che unisce
    spettacolo, divertimento e cultura.
    In queste architetture affascinanti lo
    studio scolastico oltrepassa il tempo,
    ricongiungendosi, dopo secoli, all’arte
    drammatica di Euripide o di Sofocle.
    Sono esperienze che si devono fare
    almeno una volta nella vita…

   

    L’importanza della maschera

     
     

 
   

Maschera di cortigiana al Museo del Louvre

Attribuito a Purchase Vattier de Bourville, 1855
Foto da Wikimedia Commons

 





 

I costumi che gli attori indossavano non erano casuali. Dovendo rappresentare gli eroi, la loro fisionomia doveva essere ingigantita dal costume stesso. Ecco perché si portavano in scena i coturni, calzari con una suola spropositatamente alta, imbottiture e maschere. I costumi teatrali non rappresentavano quelli comuni, né contemporanei, né storici, questo perché il costume teatrale era concepito quasi come una divisa legata al teatro stesso. Generalmente il vestito di scena era il chitone, una specie di tunica che scendeva fino ai piedi, dai colori sfarzosi, ma anche, semplicemente, rossa o nera e con maniche lunghe, chiusa con una cintura all’altezza del petto. Il tutto per potenziare l’effetto scenico.

Le maschere avevano un’importanza fondamentale, perché toglievano all’attore la sua individualità a favore dell’effetto simbolico. Con grosse capigliature e smorfie di tipo diverso: piangenti nei drammi, ridenti nella Commedia. Ogni maschera, con le sue diverse caratteristiche, rappresentava un personaggio: dalla maschera gli spettatori potevano identificarli riconoscendoli. Le maschere, inoltre, erano fornite di megafoni, che rafforzavano la voce dell’attore, che comunque doveva essere tonante e di buona dizione. Alcuni ritengono questo servisse per raggiungere tutti gli spettatori seduti nella cavea (che poteva arrivare anche fino a ottanta metri), altri invece, suppongono che, essendo i teatri greci ottimi sotto il profilo acustico, fosse utilizzato per ingigantire ed enfatizzare la voce, sempre in funzione simbolica.
Anche il trucco faceva la sua parte. Se l’attore personificava una donna doveva portare il volto dipinto di bianco; per un giovanetto i capelli dovevano essere biondi, per una persona anziana, bianchi, per un uomo, rigorosamente neri.

 
 

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