IL
TEATRO GRECO IN SICILIA
Ogni anno nei
principali teatri antichi siciliani,
rivive il grande teatro greco, un
usanza che unisce spettacolo,
divertimento e cultura. In queste
architetture affascinanti lo studio
scolastico oltrepassa il tempo,
ricongiungendosi, dopo secoli, all’arte
drammatica di Euripide o di Sofocle.
Sono esperienze che si devono fare
almeno una volta nella vita…
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Il Teatro greco di Siracusa
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E' uno dei teatri
d'epoca greca più grandi (dotato di un'eccellente acustica).
Risalente al V sec. a.C , sfruttando la pendenza del colle Temenite,
è stato scavato interamente nella pietra. L'epoca di costruzione
deriva dalle notizie storiche riguardo alla prima rappresentazione
svoltasi al suo interno: i Persiani di Eschilo. Sempre secondo
queste notizie si può supporre che il suo costruttore sia Damocopo
detto Myrilla, per aver usato nella prima rappresentazione degli
unguenti (in greco miroi). Il Teatro fu ristrutturato durante la
dittatura di Ierone II, nel III sec. a.C. Fu diviso verticalmente in
nove settori e orizzontalmente venne aggiunto un corridoio alla sua
metà. Sulla parete superiore di ogni settore fu inciso il nome di
una divinità o di un personaggio celebre. Nel cuneo centrale si può
leggere ancora il nome di Giove Olimpio e sulla sua destra quello
dello stesso Ierone II. Dietro la cavea trova posto la cosiddetta
Grotta del Ninfeo, una vasca rettangolare rifornita
d'acqua da un acquedotto d'epoca greca, che nasce dal Rio
Bottiglieria, un affluente dell'Anapo, nell'area di Pantalica,
distante 35 chilometri da Siracusa. Secondo i diversi gusti, in
epoca romana, nel Teatro si svolsero combattimenti di gladiatori e
si suppone anche giochi d'acqua. Questo fino alla costruzione
dell'Anfiteatro. Abbandonato in epoca medievale, fu usato dagli
spagnoli per il funzionamento di alcuni mulini ad acqua, di cui
rimangono le tracce lasciate da due macine ed il loro canale di
scolo. Questi vi furono impiantati, nel XVI sec, per volontà del
marchese di Sortino, che per il loro funzionamento riattivò il
vecchio acquedotto greco. Attualmente il Teatro viene usato per
la rappresentazione di antiche opere greche o latine durante il
periodo estivo, organizzate dall'INDA ("Istituto del Dramma
Antico").
A poca distanza si trova
l'Ara di Ierone,
altare monumentale, ricavato in parte nella roccia e lungo circa 200
metri, fatto costruire da Gerone II, e la
Via dei Sepolcri (che nasce dall'area del Teatro),
fiancheggiata da muri in cui si aprono ipogei del periodo bizantino
e nicchie votive per versare le offerte.
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