IL
TEATRO GRECO IN SICILIA
Ogni anno nei
principali teatri antichi siciliani,
rivive il grande teatro greco, un
usanza che unisce spettacolo,
divertimento e cultura. In queste
architetture affascinanti lo studio
scolastico oltrepassa il tempo,
ricongiungendosi, dopo secoli, all’arte
drammatica di Euripide o di Sofocle.
Sono esperienze che si devono fare
almeno una volta nella vita…
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Il Teatro greco-romano di Taormina
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Le misure del teatro sono di 50
metri di larghezza, 120 di lunghezza e 20 d’altezza. Davanti a
queste misure, che ne fanno il secondo per grandezza in Sicilia,
dopo quello di Siracusa, davanti... uno spettacolo da mozzare il
fiato, tanta è la bellezza. Come abbiamo detto, lo sguardo abbraccia
un area panoramica enorme: dalla baia di Naxos, alle coste calabre,
all’Etna, a Castelmola. Il teatro è con molta probabilità greco
all'origine. Lo dimostra la presenza, sotto la scena, di blocchi di
pietra simili al marmo, secondo la tecnica classica di costruzione
dei greci. I Romani usarono, per il rifacimento ed ampliamento del
teatro, dei mattoni d’argilla e calce, come erano soliti costruire.
In marmo bianco e granito grigio furono realizzate le colonne, di
cui rimane poca traccia.
Delle tre parti di cui si compone
(la scena, l’orchestra e la cavea) la più spettacolare è la scena.
Essa conserva sostanzialmente la forma originale, ed ha una
lunghezza di m. 30 per 40. Ai lati vi sono due stanzoni, che
dividevano la scena dalla cavea, impedendo il passaggio agli
spettatori. La cavea è stata costruita sfruttando la forma della
collina ed ha un diametro di 109 metri. Partendo dal basso raggiunge
la sommità a 20 d’altezza. In basso erano collocati i posti per le
autorità, mentre le donne si sedevano nella parte terminale e la
plebe sostava sulle terrazze, senza comunicazione con il teatro.
Sulla sommità il muro terminale aveva in corrispondenza delle otto
scalette verticali, otto porticine, attraverso le quali si accedeva
al corridoio coperto. Nel muro terminale vi erano delle nicchie, ben
visibili anche adesso, che contenevano delle statue classiche. La
cavea era divisa in cinque corridoi anulari e verticalmente da otto
scalette, di trenta gradini ciascuna. Secondo un'ipotesi, sopra il
teatro si apriva un ampio velario che riparava gli spettatori dal
sole e dalla pioggia. Tra la scena e la cavea in basso vi era
l'orchestra.
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