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   Viaggio in Sicilia: Palermo '800
    
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  Viaggio in Sicilia
    PALERMO '
800
 

Per saperne di più  

 
   
 
   Visitando la città, le sue   
   strade, i monumenti
   
     
     

 

 

Panorama della città di Palermo a volo d'uccello

 

 



 

L'edilità di Palermo, che ha per divisa l’aquila e le iniziali famose, S. P. Q. R. (Senatus Pupulusque Panormitanus), fa il proprio dovere coscienziosamente; non estorce come altrove tasse esagerate , e frattanto la città è benissimo tenuta, astrazione fatta dei quartieri del porto e dei sobborghi popolari, dove trionfa "la vita di strada".

Severo e imponente è poi il paesaggio che si svolge intorno alla città: il monte Pellegrino al nord, col suo grande profilo rosso, il mare disteso al piede degli scogli; dietro la città, le gole di Santa Rosalia; all'est, verso Baghiera, le dirupate montagne della costa. Laggiù si vede, a occhio nudo, un punto bianco: è il monumento innalzato sulla montagna per ricordare l’arrivo di Garibaldi, del liberatore, nel maggio del 1860. E a Gibilrossa si eleva un obelisco di marino, sul quale si legge la storica frase dell'eroe, il quale, additando Palermo con la mano, voltosi a Nino Bixio, gli disse: "Nino, domani a Palermo." Ma più che nei monumenti, il ricordo del cavaliere dell'umanità è scolpito nel cuore dei Palermitani, e la loro musa popolare non ha mancato di tributargli il proprio entusiasmo:

Vinni 'cu vinni, e cc'é lu triculori,
Vinniru milli famusi guirreri;
Vinni 'Aribaldi lu liberaturi,
Ora si ca fini Ciccu Burbuni
Fu pri chist'Omu cu la fataciumi
Ca la Sicilia fu libera arresi.

Palermo forma un quadrato leggermente allungato, e di cui uno dei lati minori segue la spiaggia marina, con la passeggiata detta del Foro Italico, che va a sboccare nella deliziosa villa Giulia, unita all'Orto Botanico; comprende quattro quartieri separati da due vie ampie e regolari, che si tagliano ad angolo retto nel centro della città, e sulla piazza Vigliena o dei Quattro Cantoni ; è rinchiusa da una cinta di mura che rivolge i suoi quattro angoli in corrispondenza quasi perfetta coi punti cardinali, cinta interrotta da parecchie porte, alcune di costruzione monumentale, massime la porta Felice, la porta Nuova, quella dei Greci e quella di Garibaldi.
Le vie hanno cambiato di nome: il Cassero (Al kasar) poi via Toledo, è diventato il Corso Vittorio Emanuele e la via Macqueda è ora il corso Garibaldi. Queste due principali arterie non hanno la vita esuberante delle stride di Napoli, e ci si accorge subito che la popolazione vi ha un contegno più corretto.
Con le sue tende calate, i suoi balconi, la sua tranquillità, Palermo somiglia alle città spagnole della costa mediterranea. Lungo il mare, presso il porto, regnano relativamente la calma e il silenzio; ed e in questa parte della città dei Vespri che sorgono i più grandiosi alberghi, tra i quali celebre quello delle Palme, con le sue splendide serre, con le sue euforbie gigantesche quanto quelle di Abissinia, celebre anche perché Wagner vi dimorò sei mesi e vi compose il suo Parsifal. In questa stessa parte, un obelisco, coperto di corone e chiuso da una cancellata che ripara quattordici tombe, sorge a ricordare che ivi, il 13 aprile 1860, furono fucilati quattordici patrioti. Un po' dappertutto, del resto, si possono vedere monumenti, statue di marmo e di bronzo, innalzati alla memoria de' grandi uomini e dei patrioti siciliani. La generazione attuale non è stata obliosa e volle anzi temprarsi nella religione dei ricordi, onorando il nome di coloro che per essa maggiormente lottarono e soffrirono, e altresì il nome di molti fra coloro che in diversi modi le trasmisero la nobiltà dell'ingegno e del carattere.
 
 

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