Piazza Vittoria, la più vasta, ma la più melanconica di quante ne
conta Palermo, era chiusa, al tempo dei Normanni, da un muro nel. lato sud e lastricata di
marmo, sicché formava come un cortile, un atrio del palazzo reale: vi erano infatti le
abitazioni degli addetti alla Corte, le sale del Consiglio di Stato, le officine, un
antico teatro romano, ecc.. Ora ha nel mezzo una statua di Filippo V, in
marmo. circondata da altre otto statue; ai lati, il palazzo Reale, il palazzo
della Prefettura e un'antica abitazione romana scoperta nel 1868, e due caserme,
una delle quali, detta di Santa Trinità, era anticamente il palazzo Sclafani. |
Già uno dei più
sontuosi edifici dell'antica Palermo, il palazzo Reale conserva ben poco
della sua primitiva fabbrica: se gli archeologi imbroccano, sorse al posto d'una rocca
romana o nel secolo IX, abitato dagli emiri, somigliava piuttosto ad una piccola città
che ad un palazzo; riedificato nel secolo XII dall'arabo Djobair, successivamente
ingrandito, abbellito, dal conte Ruggero e dal re Guglielmo I, poi sostanzialmente
modificato dal vicerè Giovanni de Vega (1558) e dal duca di Maqueda (1600), tutto quel
che di più antico ne sopravanzò si è la Torre Ninfa, o Pisana, ove si
trova l'Osservatorio astronomico, fondato nel 1787 dal celebre Piazzi. Molte cose vi sono
atte a soddisfare la curiosità e l'attenzione: l'atrio, circondato da quattro portici; la
cappella Palatina, elegantissima e stupenda costruzione normanna, una
delle più belle del mondo, tutta tempestata di mosaici, con una cupola di stile
bizantino, e tale che i raggi solari, penetrandovi attraverso le finestre a lancetta,
producono un effetto meraviglioso; la sagrestia, l'archivio (ricco di diplomi, di
pergamene e di atti relativi alla cappella), il tesoro, la cripta, le logge, le sale,
decorate di marmi, di mosaici , di pitture, di bassorilievi, ecc. |