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   Viaggio in Sicilia: Palermo '800
    
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  Viaggio in Sicilia
    PALERMO '
800
 

Per saperne di più  

 
   
 
   Visitando la città, le sue   
   strade, i monumenti
   
     
     

 

 
Palermo, Veduta a volo d'uccello della Cattedrale.

 

 






 

Con pochi passi dalla piazza dello Spasimo si va a quella della Vittoria, e da questa alla piazza della Magione, cosi detta da una chiesa dello stesso titolo, fondata nel 1150 da Matteo Ajello di Palermo, gran cancelliere di Guglielmo I, edificio notevolissimo malgrado i restauri che dovette subire. E alla chiesa, per la buona compagnia, si unì un convento diventato ora tutt'altra cosa, cioè caserma di carabinieri. V'è anche una via della Magione, e questa conduce nella via del 27 maggio, dove sorge il grandioso palazzo Ajutamicristo, nel quale dimorarono la regina Giovanna di Napoli, l’imperatore Carlo V, Muley flassan, Don Giovanni d'Austria ed altri cospicui personaggi. Al palazzo, fatto costruire verso la fine del secolo XV da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri, è annesso un giardino, nel quale, dal 1860, sorge il teatro Garibaldi.

L'anzidetta via del 27 maggio va a sboccare nella piazza della Rivoluzione, così intitolata perché il popolo nel 1820 vi fece giuramento di sterminare le soldatesche borboniche, nel 1848 (12 gennaio) vi stabili il quartiere generale dell'insurrezione e nel l850 (27 gennaio) vi tentò una nuova sommossa, finita col supplizio di sei animosi giovani - Gargili, Ajello, Caldera, De Luca, Garofolo, Mondini - caduti nelle unghie dei Borboni. In questa stessa piazza, nel centro della quale si vede il Genio di Palermo, fece la sua prima sosta Garibaldi, entrato da porta Termini il 27 maggio 1860.

Passando per un portico, si va dalla piazza della Rivoluzione al teatro di Santa Cecilia, e di là, per un vicolo adiacente, alla piazza Croce del Vespro, dove è tradizione che nel 1282 venissero sepolti i francesi caduti sotto l’impeto della vendetta popolare. Infatti, vi fu eretta anticamente una rozza croce, la quale fu poi trasportata al museo Nazionale e sostituita da una riproduzione. Notevoli, nelle adiacenze del teatro e della piazza in discorso, il palazzo Settimo, nel quale abitò fino al 1849 il celebre Ruggero Settimo stato acclamato, in quell'anno, presidente dell'isola e padre (Iella patria, e il palazzo Valguarnero, magnifico; più lontano, il palazzo Cattolica; la chiesa di San Francesco dei Chiodari, fondata nel l255, recentemente restaurata dal professor Patricolo a spese della città, con annesso un convento che, nel 1848 fu sede del Parlamento; l'oratorio della Compagnia di San Lorenzo, con magnifici stucchi di Giacomo Serpotta.
E cosi si è fatto ritorno nelle vicinanze del corso Vittorio Emanuele.
Codesto corso nell'altro silo tratto col quale va da piazza Vigliena a porta Nuova dà pure occasione di vedere cose interessanti e cioè la piazza Bologni (sulla quale il Sant’Ufficio faceva celebrare i suoi atti e leggere le sue sentenze) con in mezzo una statua dell'imperatore Carlo V e ai lati, il palazzo Villafranca, il palazzo Favare e la Posta, sull'area occupati dall'antico convento Carminello, quartiere generale delle truppe regie nel 1860; il palazzo Riso, già Belmonte, con bellissimo atrio; il palazzo Geraci, ricostruito nel 1790 in stile del Rinascimento; la chiesa ottagona del Salvatore, eretta nel 1628 da Paolo Amato e sormontata da una grandiosa cupola ellittica ; la biblioteca Nazionale (Espulsi i Gesuiti questa biblioteca fu affidala alla Giunta degli Studii la quale l’arricchì di molti libri provenienti dagli aboliti collegi dell’isola il tedesco Sterzinger la riordinò e la ingrandì assai: restituita ai gesuiti nel 1805, loro ritolta nel 1819, fu nel 1860 dichiarata Nazionale ed aperta al pubblico. Possiede più di centoventimila volumi, tra i quali molte edizioni rare e molti manoscritti specialmente greci, arabi ecc), fondata nel 1682 nell'ex convento dei Gesuiti; la chiesa de1 collegio dei Gesuiti, ornata con una certa ricchezza artistica; la piazza del Duomo, con la cattedrale e l'Arcivescovado; la piazza Vittoria, la porta Nuova e il palazzo Reale, unito ad essa mediante un androne costruito nel 1578.
 
 

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