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Palermo, Chiesa di San
Domenico. |
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da Wikimedia Commons
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Data
una piazza San Domenico, s'intende che li dev'essere una chiesa omonima:
infatti, e questa, edificata nel 1300, ricostruita nel 1414 e nel 1640, è tanto vasta che
dodicimila persone vi possono star dentro senza comprimersi. Ma vi è di meglio, e cioè
questa chiesa accolse nel 1848 il Parlamento siciliano inaugurato da Ruggero Settimo, in
nome del popolo, ed era è come il Pantheon di Palermo e della Sicilia. Sulla piazza si
erge una colonna di trenta metri sormontata da una statua della Vergine. |
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Poco
lontana è la piazza Garofello, dove una fontana, costruita nel 1591, versa
abbondantissima e freschissima acqua. |
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Nel
tratto del corso Garibaldi che va dalla ripetuta piazza Vigliena verso porta Macqueda, gli
edifici più notevoli che si incontrano sono il palazzo Trabia, con
grandi scale e pregevoli stucchi; la chiesa del Soccorso, con parecchi
quadri dello Zoppo di Gangi; il collegio di San Rocco, con annessa una
chiesa, tanto per mantenere I' abbondanza. Prendendo sulla sinistra la via
SantAgostino, s'incontrano: il palazzo del principe di San Giuseppe
; la chiesa di Sant'Agostino, con una facciata che è uno dei più bei
monumenti del medio evo; si va poi al Mercato Nuovo, il mercato meglio
costrutto della Sicilia e disegnato dall'architetto Damiano, sulla piazza degli
Aragonesi, dove è anche un'antica chiesa di San Marco, fondata
dai Veneziani. La Via Santo Spirito conduce al Monte di Pietà, edificato
nel 1591 a spese del Senato; da altra parte è la chiesa di Sant'Agata,
detta degli Scoruggi, nell'interno adorna da bellissimi affreschi e con un pozzo che dà
un'acqua ritenuta miracolosa, sicché il popolo la beve il giorno di Sant'Agata negli
scoruggi (scodelle); più oltre, la porta Carini e, presso questa, la Confraternita dei
Santi Giovanni e Giacomo, con una chiesa assai antica; innanzi di poco, altra chiesa,
quella della Concezione; e chiese ancora, chiese sempre, nella vicina piazza dei
Quaranta Martiri e nelle adiacenze, cioè le chiese dette dei Santi
Quaranta Martiri dei nobili pisani. dei Santi Cosma e Damiano,
di Sant'Agata la Guilla, questa ultima con dei profili medioevali
normanni nelle mura esterne. |
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Poco
lontano, verso il Corso Vittorio Emanuele, è la piazza del Papireto,
così intitolata perché fino al secolo XVI era quivi uno stagno nel quale cresceva il
papiro. |
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