Riavvicinati alle mura
della città, e infilato il corso Alberto Amedeo, si possono visitare le Catacombe,
che furono scoperte nel l785 e sono incavate a volta nella viva pietra. Più oltre, si
vedono la piazza dei Marmi, la chiesa di San Francesco di Paola,
la villa Filippina e quindi la piazza Ruggero Settimo,
dove furono erette una statua a questo insigne patriota e un'altra a Carlo Cottone,
principe di Castelbarco. Poco distante, la piazza dei Quattro Cantoni di campagna e la
citata porta Macqueda, dove Garibaldi diresse in persona l'attacco, nel
1860: quivi, nel quadrivio fra la porta, il palazzo Galati e il palazzo Sperlinga,
i Mille, coadiuvati dai Picciotti, fecero prodigi. Sulla predetta piazza Ruggero
Settimo è da notare anche il Politeama Garibaldi, eretto nel l865 a spese del
municipio, il quale Politeama ha di fronte il museo Giapponese in casa del professor
Ragusa (comprende dieci sale: una prima contiene oggetti d'uso comune; in un'altra sono
raccolti armature ed arnesi da guerra, corazze, maglie, scudi, cappelli, lance, spade
lunghe, piccole sciabole, pugnali, frecce, punte di frecce in selce ed in bronzo. In una
terza sono tutte le deità: Ho-Tei-Sama, il pingue dio della ricchezza, dalle
palpebre tagliate, dal volto raso, dal ventre obeso ignudo; Sci-nnò, l'Esculapio
giapponese, col mento ornato dal pizzo, che reca nella mano sinistra un ma-ki-ma-nò
un papiro - che contiene la sua scienza; Scia-ka, il gran profeta la cui madre,
prima che egli nascesse visse per tre mesi in una grotta cibandosi di un grano di riso al
giorno! Una curiosità degna di nota è la sci-hee, carta-moneta giapponese di cui
nella raccolta si vedono alcuni campioni. Bellissime poi le collezioni dei bronzi, le
statuette, le profumerie, i bracieri, i candelabri, le orificerie, gli avori istoriati,
gli strumenti di musica, le maioliche, le porcellane, le lacche ecc..), e a tergo il nuovo
borgo Carella, dove fu costruita recentemente una chiesa, quella dei Santi Pietro e Paolo,
come se la fede religiosa non avesse già a Palermo mattoni 'i sufficienza. |
Noi
non andremo a vederla codesta nuova chiesa, per quanto sia di stile medioevale e di
elegante costruzione; ma, presa la via della Libertà, fiancheggiata e profumata da boschi
d'aranci, passato il Reclusorio (fabbricato di stile gotico), ci rechiamo
a riposare nel giardino inglese, abbellito da boschetti di pigne, di palme, da agrumi, da
fontane, da busti (Garibaldi, Bixio, ecc.), dalle ville Bardonara e Trabia. |
E dopo avere riposato, ripreso il cammino attraverso le ridenti campagne dei Colli -
dove brulicano le ville, tra le altre quella del principe di Lampedusa, con un
osservatorio astronomico, e quella antica dei Castelnuovo, con l'Istituto Agrario fondato
da Carlo Cottone - ci spingiamo fino alla villa della Favorita, ai piedi
del monte Pellegrino, palazzina fabbricata in stile cinese, fiancheggiata da due scale a
lumaca e con intorno un parco assai frequentato dai palermitani, nell'ora del passeggio,
tanto più poi quando vi si tengono le corse di cavalli. |