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   Viaggio in Sicilia: Palermo '800
    
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  Viaggio in Sicilia
    PALERMO '
800
 

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Museo Archeologico Regionale di Palermo.
Metope dal tempio C di Selinunte.

 
Bernhard J. Scheuvens - Agosto 2004

 


 
da Wikimedia Commons
Il museo Nazionale di Palermo, celebre in particolare per le metope di Selinunte, le iscrizioni arabe, le terrecotte siciliane, ecc., è ricchissimo di una grande quantità d'oggetti del massimo interesse, costituenti veri tesori dell'arte greca: medioevale ed araba. Vasti e numerosi i locali; in un primo cortile a terreno si vedono lapidi sepolcrali, iscrizioni e sculture medioevali e moderne, una porta di tufo intagliata, colonne con epigrafe cufica, stele pure con iscrizioni eufiche, ecc.; in un secondo cortile, ancora epigrafi antiche, sarcofagi, cippi sepolcrali, pezzi architettonici greci e romani; nel vestibolo, due statue di Giove, una statua di imperatore romano, due candelabri di marmo, ornamenti del tempio di Selinunte. Delle diverse sale a terreno, quella detta di San Giorgio racchiude una grande edicola con altare, attribuita ad Antonello Gagini, due carrozze di gaia del municipio palermitano, opera del secolo scorso, una statua di San Gaetano, ecc. Altari antichi, sculture e pitture varie si trovano in altre sale e alcune di esse accolgono lavori di scultura moderni. Nella sala detta dei Mosaici si conservano, tra l'altro, lavori di tal genere stati tolti dai pavimenti della grandiosa abitazione romana che fu scoperta nel 1869, dicemmo già, in piazza Vittoria.

Nella sala del Fauno, che prende nome da una bellissima statua donata da Ferdinando II, sono raccolte altre sculture antiche. La sala delle Metope contiene monumenti architettonici e plastici di arte greca e due sarcofagi fenici, e suo principale ornamento sono le mentovate metope di Selinunte, provenienti da tre templi e qui collocate come erano anticamente. La prima rappresenta una quadriga; la seconda, Perseo che uccide Medusa, dal cui sangue esce il cavallo Pegaso; la terza, Ercole, che porta legati penzoloni i due Cecropi. La seconda è di stile più sviluppato. Le parti nude delle donne sono eseguite in marmo, e riportate sul tufo. Rappresentano Ercole combattente con un’Amazzone; Giove e Giunone; Diana che fa lacerare dai cani Atteone, coperto da una pelle di cervo; Pallade in lotta con un gigante. A diritta sorge isolata una metopa mal conservata e di mal sicura spiegazione. Questi tre gruppi di sculture rappresentano tre stadi diversi nella storia della plastica greca, e vanno dagli incunabili ad un'arte vicina al suo completo sviluppo.

A pianterreno si trova anche: una sala contenente frammenti architettonici, per lo più greci; e il museo etrusco Casuccini - già a Chiusi in Toscana - composto di due sale: in una si trovano pezzi arcaici con bassorilievi egregiamente scolpiti; nell'altra, sarcofagi, per lo più di alabastro.

Il visitatore ha poi da occupare a lungo la sua attenzione passando al primo piano - dove sono la galleria del medio evo, con moltissime e varie cose; la stanza degli oggetti arabi; altre stanze che contengono curiosità etnografiche, vedute dei monumenti di Palermo, ecc.; un corridoio pieno di vasi dipinti; un altro corridoio, nel quale sono esposti vasi etruschi della collezione Casuccini; una sala dei bronzi; un terzo corridoio che accoglie terrecotte, bronzi, vetri ed altro; infine, un ricco gabinetto di numismatica, glittica e oreficeria, - poi, al secondo piano, dove trovasi la pinacoteca, con un ricco corredo di quadri che occupano I corridoi, la sala del Romano, la sala di Pietro Novelli, la sala del Lucernale e il gabinetto Malvagna e sono, per lo più, opere di pittori siciliani.
 
 

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