Il museo
Nazionale di Palermo, celebre in particolare per le metope di Selinunte, le
iscrizioni arabe, le terrecotte siciliane, ecc., è ricchissimo di una grande quantità
d'oggetti del massimo interesse, costituenti veri tesori dell'arte greca: medioevale ed
araba. Vasti e numerosi i locali; in un primo cortile a terreno si vedono lapidi
sepolcrali, iscrizioni e sculture medioevali e moderne, una porta di tufo intagliata,
colonne con epigrafe cufica, stele pure con iscrizioni eufiche, ecc.; in un secondo
cortile, ancora epigrafi antiche, sarcofagi, cippi sepolcrali, pezzi architettonici greci
e romani; nel vestibolo, due statue di Giove, una statua di imperatore romano, due
candelabri di marmo, ornamenti del tempio di Selinunte. Delle diverse sale a terreno,
quella detta di San Giorgio racchiude una grande edicola con altare, attribuita ad
Antonello Gagini, due carrozze di gaia del municipio palermitano, opera del secolo scorso,
una statua di San Gaetano, ecc. Altari antichi, sculture e pitture varie si trovano in
altre sale e alcune di esse accolgono lavori di scultura moderni. Nella sala detta dei
Mosaici si conservano, tra l'altro, lavori di tal genere stati tolti dai pavimenti della
grandiosa abitazione romana che fu scoperta nel 1869, dicemmo già, in piazza Vittoria.
Nella sala del Fauno, che prende
nome da una bellissima statua donata da Ferdinando II, sono raccolte altre sculture
antiche. La sala delle Metope contiene monumenti architettonici e
plastici di arte greca e due sarcofagi fenici, e suo principale ornamento sono le
mentovate metope di Selinunte, provenienti da tre templi e qui collocate come erano
anticamente. La prima rappresenta una quadriga; la seconda, Perseo che uccide Medusa, dal
cui sangue esce il cavallo Pegaso; la terza, Ercole, che porta legati penzoloni i due
Cecropi. La seconda è di stile più sviluppato. Le parti nude delle donne sono eseguite
in marmo, e riportate sul tufo. Rappresentano Ercole combattente con unAmazzone;
Giove e Giunone; Diana che fa lacerare dai cani Atteone, coperto da una pelle di cervo;
Pallade in lotta con un gigante. A diritta sorge isolata una metopa mal conservata e di
mal sicura spiegazione. Questi tre gruppi di sculture rappresentano tre stadi diversi
nella storia della plastica greca, e vanno dagli incunabili ad un'arte vicina al suo
completo sviluppo.
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A
pianterreno si trova anche: una sala contenente frammenti architettonici, per lo più
greci; e il museo etrusco Casuccini - già a Chiusi in Toscana - composto
di due sale: in una si trovano pezzi arcaici con bassorilievi egregiamente scolpiti;
nell'altra, sarcofagi, per lo più di alabastro. |
Il
visitatore ha poi da occupare a lungo la sua attenzione passando al primo piano - dove
sono la galleria del medio evo, con moltissime e varie cose; la stanza degli oggetti
arabi; altre stanze che contengono curiosità etnografiche, vedute dei monumenti di
Palermo, ecc.; un corridoio pieno di vasi dipinti; un altro corridoio, nel quale sono
esposti vasi etruschi della collezione Casuccini; una sala dei bronzi; un terzo corridoio
che accoglie terrecotte, bronzi, vetri ed altro; infine, un ricco gabinetto di
numismatica, glittica e oreficeria, - poi, al secondo piano, dove trovasi la pinacoteca,
con un ricco corredo di quadri che occupano I corridoi, la sala del Romano,
la sala di Pietro Novelli, la sala del Lucernale e il gabinetto
Malvagna e sono, per lo più, opere di pittori siciliani. |