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Si va
pure fuori di porta Nuova per recarsi, seguendo il corso
Calatafimi, al convento dei Cappuccini, rinomato per le sue sale
sepolcrali mentovate da Ippolito Pindemonte ne' suoi Sepolcri - con avvertenza però che
la vista di quei cadaveri disseccati e tutt'altro che divertente - poi all'Educandato
Maria Adelaide, immenso edificio costruito nel l735; all'Albergo delle Povere,
altro colossale fabbricato, e alla caserma dei Borgognoni, nel cortile
della quale si innalza la Cuba, ossia il palazzo fatto erigere nel 1180 da Guglielmo II,
in fornita d'un gran cubo, con piccoli contrafforti sporgenti d'ogni lato e con mura
ornate di grandi archi ogivali a rincasso: il tutto, originariamente, in mezzo ad
amenissimi giardini. |
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Vista la Cuba, vale anche
la pena di vedere la Cubola, padiglione a volta che e lì dirimpetto, nel giardino
della villa Napoli, ed e forse il più puro vestigio dello stile saraceno che si
conservi nei dintorni di Palermo. |
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La
strada per la quale ci siamo messi e percorsa anche dal tram, e si può approfittarne,
passando in vista del giardino della Società di acclimazione, fondato
nel 1861, e di molte eleganti ville - Tasca, Lovito, Gulì, Pomara, ecc., - fino a
Villa Rocca, alle falde del monte Caputo, sul quale troneggia la città di
Monreale. |
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Il
ritorno a Palermo lo si può fare per Roccadifalco e per il villaggio di Baida, di origine
araba, postato sotto il monte Cuccio, con qualche avanzo di costruzioni medioevali. |
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