La Cittadella, adesso ridotta ad alcuni bastioni abbandonati
e degradati , fu costruita dagli spagnoli per punire e
tenere sotto controllo i messinesi che sicuramente alcuni
secoli fa erano più combattivi e tenaci tanto da ribellarsi
e cacciare via gli spagnoli , rispetto agli attuali apatici
abitanti. Per erigere la fortezza si scelse un punto
strategico rilevante, l'inizio del braccio di San Raineri.
Le chiese, i monasteri ed i pubblici edifici presenti nella
zona furono rasi al suolo , per ottenere così l'area
necessaria alla costruzione della Cittadella . I
lavori iniziarono nel 1680 e finirono ben sei anni dopo, il
20 giugno del 1686. La costruzione a pianta pentagonale,
adottata per la Cittadella , non era , di certo, una novità
per quei tempi, sempre seguendo lo stesso schema
architettonico furono costruite altre fortezze come quelle
di Nancy, Torino, Pamplona .
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A progettare la Cittadella fu l'architetto Carlos de
Grunemberg. La prima impressione che balzava agli occhi di
chi guardava ,nell'insieme, l'opera difensiva era di una
costruzione massiccia ed imponente , circondata dall'acqua
per tutto il suo perimetro e ulteriormente rafforzata sui
fronti nord e sud da due bastioni a cuneo avanzati. La
fortezza voluta e realizzata dagli spagnoli rispondeva alle
esigenze e ai caratteri strategici e militari di quei tempi
che identificavano, appunto nella Cittadella , un'opera
fortificata imprendibile . Ed infatti nel corso dei secoli
confermò questa fama di fortezza inespugnabile .
Nel bene e nel male essa fu sempre al centro degli
avvenimenti militari che direttamente coinvolsero Messina
durante il Settecento e l'Ottocento . Gli occupanti della
Cittadella si arresero quasi sempre per fame o per sete ,
mai per gli assalti. Le ultime pagine gloriose della
fortezza furono quelle della strenua resistenza della
guarnigione borbonica che si arrese il 12 marzo del 1861:
sulla Cittadella sventolò così , per l'ultima volta . la
bandiera bianca. Fu risparmiata dalle guerre e dagli assedi
, ma fu distrutta e saccheggiata nei decenni seguenti
dall'incuria e dalle demolizioni, a dire il vero, non sempre
necessarie , operate in virtù dell'errata concezione che
quella fortezza costituiva l'immagine e il monumento alla
odiata dominazione borbonica . Così lentamente la Cittadella
fu distrutta per creare il molo Norimberga ed allargare la
stazione ferroviaria marittima
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Senz'altro sarebbe stato preferibile
conservare, intatta o quasi, per una città come
Messina, già priva di " memorie storiche", una
grande opera dell'ingegno costruttivo del passato.
Gli ambienti ancora esistenti della Cittadella si
estendono per una superficie di circa 4.500 metri
quadrati, i canali perimetrali oggi interrati
occupano uno spazio superiore ai 21.000 mq ,mentre
le zone di calpestio possono raggiungere gli 80.000
mq.
Gli edifici superstiti, seicenteschi e
settecenteschi per la maggior parte consistono in
una coppia di Palazzine, in una serie di gallerie
,nel fortino di santo Stefano ed in un insieme di
costruzioni , la Controguardia S. Stefano,il
rivellino di S. Teresa,l’Opera Carolina e l’Opera S.
Francesco che costituiscono gran parte dell’ingresso
principale della fortezza, quello dalla parte della
città .
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Forse pochi sanno che, un tempo , un
camminamento segreto collegava la Cittadella con il
forte Gonzaga . Il disegno d’insieme dell’opera è
ormai perso, ma le parti rimanenti ne conservano
scorci pieni di suggestione che possono essere
recuperati, dentro i quali possono essere allocate
funzioni di grande interesse per riqualificare
l’intera zona falcata . La possibilità di creare un
polo di attrazione artistico con il
risanamento dell’area monumentale della Cittadella
esiste concretamente , grazie ad un dettagliato
progetto curato dalla sezione Beni Architettonici
della Soprintendenza per i beni culturali e
ambientali di Messina. Non bisogna dimenticare
inoltre che esiste la disponibilità di usufruire di
un finanziamento regionale di 25 miliardi. Non
cogliere questa occasione sarebbe un
errore imperdonabile per la città di Messina.
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