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Castelli siciliani: lontane tracce di nobiltà.  
Bullet7blu.gif (869 byte) La tipologia del Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli fortificati “alla moderna”.
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli di Federico II.
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Ursino di Catania
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Il Castello di Aci Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Adrano
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La Torre di Federico ad Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Lombardia
ad Enna


 

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Maniace a Siracusa
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Il Castello di Eurialo a Siracusa
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La Cittadella di Messina
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Forte Gonzaga e Forte San Jachiddu a Messina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Milazzo
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello arabo di Taormina
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Il Castello di Forza d'Agrò

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pentefur a Savoca
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva di Erice
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Il
Castello di Bellumvider
a Castelvetrano

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Maredolce a Palermo.
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Il Castello a Mare a Palermo
Bullet7blu.gif (869 byte)Il Castello di Carini
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Modica

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Donnafugata a Ragusa


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Castelli siciliani
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Video sui Castelli siciliani /2

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
         
      
CASTELLI SICILIANI

       Ogni paese siciliano ha il suo
   Castello, perché queste imponenti
   opere erano considerate nel
   medioevo  “instrumenta regni”
.
   
Visitandoli oggi si può fare un vero
   salto all'indietro nel tempo, in una
   cultura ormai dimenticata.

   

   I Castelli fortificati
  “alla moderna”.

   
     
     

 

 
Scorcio dell'Ingresso del Castello di Milazzo


 

 
 




 

 
Con il potenziamento delle artiglierie nel XV secolo, l’architettura dei castelli subì un drastico cambiamento. Secondo le usanze costruttive se le mura del castello erano molto alte, più lo erano e più gli scalatori sarebbero stati  svantaggiati, permettendo dall’alto anche una visione panoramica più vasta e migliore. Quando l’artiglieria divenne più leggera e trasportabile, le mura di tipo classico entrarono in crisi. Lo dimostrò  la campagna militare di Carlo VIII di Francia contro il regno di Napoli (1494-1497), e l’assedio del castello di Rodi che era stato costruito dai Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni. Nell’assedio Ottomano del 1480 (le truppe turche erano al comando di Mehmet II), i cavalieri ed il vecchio castello riuscirono in qualche modo a respingere gli assalitori. La struttura, però, era gravemente danneggiata. Nel timore di un nuovo assalto, venne chiamato l’ingegnere militare vicentino Basilio della Scola, che ridisegnò l’intera struttura alla luce delle nuove armi. Il progetto fece scuola per tutte le costruzioni difensive successive.
Diverse furono le personalità che si applicarono al ridisegno e ristrutturazione dei Castelli e delle mura esistenti. Tra gli ingegneri più noti verso la fine del Quattrocento troviamo
i fratelli da Sangallo, che idearono il bastione pentagonale, e Francesco di Giorgio Martini, che ebbe grande importanza soprattutto per avere formato un grande numero di allievi e per la sua attività di trattatista, che generò ovunque seguaci.

Poiché era facile fare breccia in tratti di mura lineari con il seguente assalto della fanteria, si sperimentarono nuove forme spezzate e nuovo bastioni, che evitavano gli angoli morti,  attrezzati anch’essi con cannoni che potevano sparare sugli assalitori, il cosiddetto fuoco di rovescio.
Le mura subirono un abbassamento e ispessimento, linee inclinate e planimetricamente spezzate  a stella. Le torri acquisirono una più resistente forma circolare. Ovviamente i castelli non si adattarono più alla forma dell’ambiente circostanze, ma seguirono l’andamento delle linee di tiro e balistiche.

Nel continente grande eco ebbe la costruzione della cittadella di Anversa ad opera di Francesco Paciotto e Galeazzo Alghisi che creò un nuovo modello di architettura militare. Poiché la guerra,, soprattutto nel XVII secolo, era concepita quasi esclusivamente come un susseguirsi di assedî e controassedi, le grandi guerre tra nazioni in Europa portarono ad un deciso sviluppo del nuovo “stile”. Nacquero nel nord due scuole di progettazione: quella fiamminga guidata da Menno van Coehoorn e quella francese, che avrà il suo massimo esponente con Sébastien Le Prestre de Vauban, legato alla corte di Luigi XIV di Francia, nel XVII secolo. L’ingegnere francese costruì 37 nuove fortezze o porti fortificati. Il Re Sole sulla creatività e capacità di Vauban fonderà l'Ėcole de Mézieres, in pratica l’odierno Genio militare.

 

 
 

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