La struttura difensiva
più importante del porto di Palermo fu, fino al secolo scorso, il
Castello a Mare,
situato nel relativo Parco archeologico del Castellammare, vicino la
Cala, nella zona a nord del porto palermitano. La sua costruzione
risale al IX secolo in epoca araba, ma molto importante anche in
quella normanna. Fu un’importante struttura a servizio della città.
Nel XVI secolo, ad esempio, divenne residenza del
vicerè siciliano, mentre poco dopo, fu utilizzato come sede
del Tribunale dell’Inquisizione di Palermo, poi trasferito allo
Steri. In epoca borbonica, durante l’insurrezione della città, i
cannoni furono rivolti contro Palermo stessa, fino al suo abbandono
dopo la partenza delle truppe regie. Oggetto edilizio infausto per
la cittadinanza fu in parte smantellato. Sta di fatto che
manteneva una struttura quadrangolare molto ampia, che conteneva
anticamente un grande
maschio (arabo), la Cappella della
Bagnara (normanna), una zona d’ingresso e dei bastioni costruiti nel
XV secolo, un palazzetto e una chiesa del Cinquecento (dedicato alla
Madonna di Piedigrotta), oltre che due torri esagonali non molto
alte ed altre strutture successive, Tutto questo, fino al 1923,
quando fu in parte demolito per l’ampliamento del porto e bombardato
nella Seconda Guerra Mondiale. Oggi dell’enorme complesso rimane una
parte della torre maestra, una torre cilindrica e il corpo
d'ingresso. Nel 2009 è divenuto il nucleo del Parco archeologico
del Castellammare, anche per il ritrovamento nell’area di un
insediamento d’età araba.
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