Chiesa
della Madonna del monte Carmelo
Edificato nel 1534, il complesso
della Chiesa e dell’ex Convento del Carmine, fu oggetto di sviluppi
architettonici per tutto il Seicento, ad esempio, con la costruzione
di 18 celle per i frati che vi soggiornavano e altri ambienti.
Caduta in rovina, dopo il terremoto, la chiesa
fu riedificata nel corso del XVIII secolo. Tuttavia, il suo
aspetto fu ridefinito alla fine dell’Ottocento, così per come la
vediamo, con l’erezione della cella campanaria In essa si
conserva il preziosissimo simulacro della Beata Vergine Maria del
monte Carmelo, che è patrona di Ispica.
Forse per questo, la
chiesa del Carmine è sempre stata oggetto di abbellimenti, in
particolare, con i resti sacri e decorativi salvati dopo il
terremoto del 1693. Così troviamo inseriti nel prospetto
bassorilievi di stile rinascimentale preterremoto e un putto,
sull’arco
d’ingresso, che riporta la data del 1632. Risale, invece, ad
una ristrutturazione della facciata, avvenuta nel 1730, lo stemma
dell’ordine dei carmelitani ed il basamento della nicchia, che
contiene la statua della Madonna del Carmelo, a cui è consacrato il
tempio.
Basilica di Santa Maria
Maggiore
La basilica, che è stata dichiarata
monumento
nazionale nel 1908, fu costruita, nel Settecento, su progetto drll'architetto
di Noto Vincenzo Sinatra, che vi aggiunse anche un porticato
con 23 archi, che dà sulla piazza. L’impianto della chiesa è a tre
navate. Al suo interno è
decorata con
affreschi di Olivio Sozzi, del 1765, e
stucchi plasmati da Giuseppe e Giovanni Gianforma.
La basilica
conserva anche una preziosa statua di Cristo flagellato
alla colonna,
oggetto di grande devozione fa parte dei fedeli, salvatosi
dal terremoto, e qui traslato.
Chiesa madre di San Bartolomeo
La Chiesa Madre di Ispica è
dedicata a San Bartolomeo: Fu iniziata a
partire dal 1750 e
completata molto più di un secolo dopo. E’ sopraelevata rispetto
alla piazza su cui si affaccia, tramite due scalinate. Ciò è tipico
del Barocco siciliano, ma la chiesa ha anche elementi architettonici
riferibili allo stile neoclassico. L’interno è a tre navate,
suddivise da colonne con capitelli tuscanici. Contiene un grande
quadro di San Bartolomeo durante il martirio.
Basilica della Santissima Annunziata
A pochi anni di distanza
dal terremoto, nel 1704, fu eretta questa basilica sulle rovine
della precedente. Propriamente al periodo di costruzione, essa ha
al suo interno una decorazione con stucchi in stile rococò,
realizzati dal palermitano Giuseppe Gianforma. A
differenza della basilica di San Bartolomeo, essa ospita numerosi
reperti salvatisi dal terremoto, come una tavola lignea
dell'"Annunciazione",
risalente al 1550,
e una "Adorazione dei Magi". Da citare il Cristo con la
Croce, opera settecentesca dello
scultore Guarino
da Noto. La composizione è oggetto di grande culto, soprattutto,
durante la Settimana Santa.
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