Le
spiagge
Il territorio di
Ispica comprende 13 km di spiagge (tra Pozzallo e Pachino). La
maggior parte di esse presentano sabbia fine e dune, ma in alcuni
punti sono anche rocciose. La loro pulizia ha fruttato la
segnalazione della Vela Blu nella guida di Legambiente del
2010
ed il premio internazionale Bandiera Blu del 2011
(The Blue Flag), conferito dalla FEE
(alla località balneare della
frazione
di Santa Maria del Focallo). La località Punta Ciriga
presenta, invece, un litorale roccioso, con baie sabbiose e
suggestivi faraglioni.
In effetti, a Santa Maria
del Focallo (insieme alla località
Marina Marza),
piccola frazione di 200 abitanti circa, l’arenile pulito e l’acqua
incontaminata e cristallina rappresentano di per sé un luogo
turistico naturale. A poca distanza dalla costa si
trovano il villaggio Turistico Marispica ed il villaggio
Borgo Rio Favara.
Zona già popolata in periodo greco, lo testimoniano reperti
dell’epoca ritrovati, è stato luogo storico diverse volte. Durante
la prima guerra punica, la flotta romana, inviata in soccorso
al generale
Attilio Regolo, incappò in una terribile tempesta naufragando,
così
come, nella seconda
guerra mondiale,
il
10 luglio del 1943, le
truppe delle forze alleate
sbarcarono sull’arenile siciliano (Operazione Husky),
per poi risalire la penisola e liberare l’Italia. Porto
Ulisse, nella zona ispicese, fu uno scalo commerciale molto visitato
in epoca romana, che dialogava nelle rotte per la Grecia,
l’Egitto e il porto di Roma
I
Pantani Bruno e Longarini
Lungo la costa
di Ispica, separati dal mare da dune sabbiose ci sono i cosiddetti
pantani
Bruno e Longarini. I pantani non sono altro che
laghi di acqua salmastra. In tale aree attecchisce la
cosiddetta macchia mediterranea. I pantani in generale e in
particolare qui ad Ispica, assolvono l’importante funzione di sosta
per gli uccelli migratori. Si fermano e soggiornano ogni tipo di
uccelli. Normalmente si possono vedere gallinelle d'acqua e germani
reali, ma, in alcune stagioni determinate, sostano nei pantani i
forapaglie, il fiscione turco, i migliarini di palude e i
cannareccioni. Capita raramente che stormi di migratori , come
aironi, cicogne e fenicotteri, giungano nei laghi di Bruno e
Longarini.
L'isola
dei Porri Posta di fronte proprio alla
frazione di Santa Maria del Focallo, l'isola
dei Porri è formata, in realtà, da tre scogli. Ha
un’ampiezza di 150 m di lunghezza per 125 m di larghezza. Date le
modesti dimensioni, è quasi spoglia di vegetazione, presentando, per
lo più, piante di porro, da cui il nome. Secondo ricostruzioni e
testimonianze si ritiene che gli scogli facessero parte della costa
e fossero più ampi. A causa delle maree più elevate, delle correnti
e dei movimenti tellurici, l'isola
dei Porri si è nel tempo distaccata e rimpicciolita, assumendo
l’aspetto odierno. In realtà, la qualità principale di
essa non si trova all’esterno ed è visibile, ma si trova sott’acqua,
con i suoi fondali incontaminati. Essa è, infatti, oggetto di
escursioni subacque, richiamando gli sportivi da ogni parte del
mondo.
L'isola dei
Porri potrebbe avere, pur nella limitatezza delle dimensioni, un
passato storico. Si narra, infatti, che l’emiro arabo
aglabita
Ziyadat Allah III, uno degli ultimi della Tunisia,
temendo complotti contro di lui, nel
903, fece uccidere il padre, lo zio e una trentina di cortigiani.
Secondo i testi, i cadaveri vennero portati in una, non bene
specificata, "isola dei Porri". Tenendo conto che esiste un’altra
isola così denominata, posta di fronte alle coste della Tunisia, la
località potrebbe essere quella ispicese. Nel 1989, infatti, si sono
rinvenuti degli scheletri, poi datati proprio a quel periodo
storico.
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