Poco lontano dal Castello,
scendendo verso sud lungo il fiume
Busaitone, ci si imbatte in un grande complesso ricavato su uno strapiombo
che precipita verso il fiume. La somiglianza con l’architettura
chiesastica della costruzione, ha portato a pensare che fosse un
convento e così, quindi, denominato. In effetti, su un corridoio,
posto al piano superiore, si aprono piccole stanzette rettangolari,
molto simili alle cellette di un convento. Da tenere poi in conto, è
che poco distante il "monasterion"
è situato l’oratorio rupestre, denominato
di Santa Alessandra, per
via di un affresco nella grotta
che la ritrarrebbe.
Continuando a procedere verso sud,
sul lato sinistro del fiume, si raggiungono le "Uruti Caruti"
(le grotte crollate). Il sito è denominato Camposanto.
Da un simbolo
cristiano presente nella grotta se ne deduce che il “Camposanto” sia
una necropoli cristiana risalente al IV secolo. In esso
si trovano una sessantina di fosse
terragne, molti sarcofagi (ricavati nella roccia) e loculi. Di
fronte ad esso è situato il "Salinitro", con ulteriori grotte
sovrapposte e sepolcri, purtroppo, in gran parte crollate. Il
complesso del Camposanto è diviso in due grandi tombe. La prima
parte, conta 25 tombe, collocate variamente, mentre nella seconda,
posta più a settentrione, vi sono altre 34 tombe. Il sito è
vicinissimo alla chiesa di Santa Maria.
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