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Al posto del castello normanno sulla sommità del monte Erice vi era
costruito un tempio sacro di grande importanza per gli Elimi e i
Fenicio-Cartaginesi della parte occidentale della Sicilia.
Inizialmente il primo elemento sacro posto sulla rupe fu un’ara a
cielo aperto costruita dai Sicani. Con questa posizionata al centro
di un «thémenos» (il recinto sacro della Dea) gli Elimi definirono
un tempio sacro molto più complesso. Il culto della dea Venere fu
associato a quello della fenicia Astarte. Furono introdotti elementi
e riti tipicamente orientali, come la prostituzione sacra (già
introdotta dai Cretesi), figurazioni simboliche o la protezione di
schiere di colombe. Queste ultime, sacre alla dea, facevano parte
dei riti annuali a cui accorreva una grande folla da ogni dove.
Venivano allevate nel recinto sacro dalle gerodule, votate alla dea
Venere, che svolgevano i riti sacri. Ogni anno, verso la metà del
mese di Agosto, le colombe partivano per lidi sconosciuti (si
narrava verso le terre libiche) dando inizio alle feste, ed il
tempio veniva decorato in attesa del loro “magico” ritorno (qualche
storico sospetta dalla Colombaia di Trapani). Dopo puntualmente nove
giorni le candide colombe facevano ritorno guidate da una di esse
con le penne di colore rosso. Le feste Anagogie, così erano
chiamate, segnavano il termine dell'anno rituale. |
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