Nel quartiere Cuba, a Palermo, è situato il Convento dei
Cappuccini annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace.
Ambedue gli edifici sono datati intorno al XVI secolo, ma eretti su
strutture antecedenti. Al disotto del convento, alla fine del
Cinquecento, furono
scavate delle gallerie, utilizzate successivamente per la cripta del
convento. In effetti, la notorietà del convento è dovuta all’ampio
cimitero sotterraneo, sede delle, ormai, famosissime mummie. Questo
era talmente conosciuto in Europa, che fu integrato, come tappa
obbligatoria, persino nel Grand Tour , tant’è che fu visitato, per
esempio, dagli scrittori francesi Guy
de Maupassant e Alexandre Dumas.
Il cimitero, molto ampio e di forma rettangolare, contiene circa
8.000 salme, anche se non ne è mai stato fatto un reale elenco. Se
era norma comune seppellire i prelati nelle cripte delle chiese, in
quella del Convento dei Cappuccini trovano posto i cittadini di Palermo stessi,
facenti parte, soprattutto, delle classi più agiate, dato il costo
molto elevato delle mummificazioni. Così,
al suo interno troviamo:
prelati; commercianti e borghesi, ufficiali dell'esercito, giovani donne
vergini, morte prima del matrimonio, bambini e gruppi famigliari
posti su alte mensole, come su di un balcone, delimitato da
ringhiere, e così via. Si trattava di una vera e propria città,
in quanto il metodo della mummificazione era diverso a quello, per
esempio, degli egiziani. Qui non troviamo mummie fasciate di bende,
ma mummie vestite con i loro abiti migliori: così i militari sono in
uniforme di gala, le vergini in un abito da sposa e i civili col
loro vestito "della domenica". Come nella tecnica egiziana, ai
cadaveri venivano tolti gli organi interni. Successivamente,
diversamente da quelli, venivano essiccati tramite “scolatura” per
circa un anno, poi lavati con l’aceto, riempiti di paglia e, infine,
vestiti “molto elegantemente” e posti tra i pari. Se erano deceduti
a causa di un’epidemia, subivano un bagno di arsenico o di acqua di
calce.
La “Bella addormentata", invece, si può vedere nella Cappella di Santa
Rosalia, in una piccola bara di cristallo, posta in fondo al primo
corridoio, sulla sinistra. Essa è una delle ultime imbalsamazioni
fatte a Palermo. Si tratta di una bambina molto piccola (nata nel
1918 e morta, sempre a Palermo, il 6 dicembre 1920).
Rosalia Lombardo, questo il suo nome, morì, probabilmente, a causa
di
un'infezione bronchiale, e venne imbalsamata con un metodo del tutto
sconosciuto, scoperto solo di recente. Questo metodo ha permesso
alla piccola mummia di mantenersi in maniera del tutto sorprendente:
il suo volto è perfetto e sembra che dorma, tanto che viene
definita, appunto, la “Bella addormentata".
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