Epoca romana In
epoca romana sul litorale jonico sorgeva Phoenix, di origine
fenicia, nei pressi
della foce del
Torrente Agrò, dove oggi si trova Santa Teresa di Riva.
Nell'estate del 36 a.C. ospitò l’esercito di Sesto Pompeo, che si
sarebbe poi scontrato con quello di Ottaviano. Il paese di Phoenix
sarebbe, verso il III-IV secolo d.C., entrato in crisi per le prime
invasioni barbariche e l'inizio delle scorrerie dei pirati saraceni
nel Mare Mediterraneo.
Il pericolo continuo consigliò gli abitanti a lasciare Phoenix, che,
infatti, andò via via spopolandosi fino ad essere del tutto
abbandonato. I suoi abitanti, con molta probabilità, andarono ad
insediarsi sul colle di Pentefur, dove sarebbe stato allocato un
insediamento d'età preistorica. In seguito fu eretto il Castello e
il rione Pentefur, che fa parte del centro storico di Savoca, ed è
ancora oggi chiamato con lo
stesso nome. Questa la tesi sostenuta da gran parte degli
storici. Ultimamente è sorta la teoria, però, che, molto
semplicemente, individua nell’abitato di Pentefur l’area sacra
dell’antica Acropoli di Phoenix. Sulla fondazione di Savoca
esiste anche una leggenda, che ne spiega l’antico nome. Si narra che
cinque ladroni (pente dal greco cinque, e fur dal
latino ladro) fuggiti dal carcere di Tauromoenium (l’attuale
Taormina) si rifugiarono, appunto, sul colle di Pentefur, facendone
il loro covo, da dove partivano per le scorrerie nei territori
vicini. Nel 1936, due frati cappuccini, che abitavano nel convento
di Savoca, Padre Basilio Gugliotta da Naso e Padre
Giampietro Rigano da Santa Teresa di Riva, formularono una loro
teoria sul toponimo di Pentefur. Essi sostenevano che il nome
deriverebbe dal patronimico fenicio-punico Punctifur
(quindi collegato alla
vicina Phoenix), indicante il nome di un eroe o
di un capo o il nome di un
gruppo sociale. Anche questa teoria non può essere smentita
in quanto non esistono fonti storiche o archeologiche per smentirla.
Alto Medioevo Pentefur cominciò
a svilupparsi dopo la caduta
dell'Impero Romano, quando in periodo bizantino, si
trasformò in villaggio fortificato. Alcuni collocano in questo
momento storico l’edificazione della Chiesa di Santa Maria in Cielo
Assunta. Passò sotto il dominio arabo nell’827, fino all’arrivo dei
normanni nel 1072. Gli Arabi la chiamavano Kalat Zabut (Rocca
del sambuco), e ricostruirono l'antico castello, d’epoca
tardo-romana, di Pentefur. Savoca continuò a svilupparsi,
dedicandosi alla coltivazione di specie agricole introdotte in
Sicilia dagli Arabi, e all’antica arte della tintura, attività di
origine fenicia.
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