Piraino (ME)
è un paese di circa 4000 abitanti in provincia di Messina. Fondato,
con molta probabilità, in periodo greco (VI secolo a. C.), si è
trasformato man mano in Feudo e poi nel 1656, per privilegio del re
Filippo IV di Spagna, Vincenzo Denti
ottenne il titolo di Duca., quindi trasformò il paese in
Ducato. Molto ricca di chiese, con un centro storico di tipo
medievale, conserva all'interno della chiesa Madre, risalente al XVI
secolo, nella cripta sotterranea, alcuni monaci del paese
mummificati. Tra gli altri monumenti
d’ interesse architettonico possiede la Torre Saracena,
eretta effettivamente dagli arabi, e la Torre delle Ciavole (Gliaca
di Piraino).
Gangi (PA)
Tombe a grotticella sono state scavate nel territorio di Gangi
(comune del palermitano)
in epoca preistorica. Molti sono i resti legati a questo periodo, ma
anche d’età greca, smentendo, però, l’ipotesi della presenza
nell’area delle antiche città di Engyon o Herbita. Sotto l'abbazia
di Gangivecchio, altri resti ritrovati, risalgono al periodo romano.
L’abitato, comunque, risale perlopiù ad epoca medievale, essendo
stato distrutto il precedente durante la guerra del Vespro.
Nella piazza principale del paese si trova la Chiesa Madre, accanto
all’antica Torre Civica, oggi trasformata in campanile, anche se
all’origine erano distaccate. Vi è un ampio porticato che le
collega, quasi lo fosse davvero. Costruita nel XIV secolo con lo
stesso titolo d’oggi di S. Nicolò di Bari, aveva alla fondazione
un’unica navata, portata nel corso del XVI e XVII secolo, a tre,
oltre che ad essere allungata. L’ampliamento la portò a toccare la
Torre. All'interno della chiesa è possibile ammirare diversi
altari e il Giudizio Universale, capolavoro di Giuseppe Salerno,
oltre a statue dello scultore del paese Filippo Quattrocchi. Anche
l’Oratorio del SS. Sacramento è stato affrescato nel Settecento.
Anche la Chiesa Madre di Gangi possiede una cripta sotterranea, ove
sono custodite le
mummie di alcuni sacerdoti. La cripta è soprannominata in paese come
"a fossa di parrini".
Giarre
(CT)
Il duomo di Giarre, bello ed imponente, in stile
neoclassico, iniziò ad
essere costruito nel
1794,
su progetto di
Pietro Valente,
a tre navate e a croce latina. L’area precedentemente era occupata
da una chiesa dedicata a Sant’Agata. La nuova chiesa fu dedicata a
Sant'Isidoro
Agricola,
patrono della città (oltre ad essere patrono della stessa
Madrid). La facciata della
Chiesa Madre, è stata progettata specificatamente dall'architetto
lombardo
Carlo Sada,
ed è oltrepassata da due
campanili
di sezione quadrata. Fu aperta al culto dei fedeli nel
1818. Al suo interno,
arazzi e pitture di altissimo livello. Dietro l'altare maggiore,
sull'abside centrale, è situata una preziosa cantoria lignea, con
uno stupendo
organo
ottocentesco, di grandi dimensioni, costruito dai Fratelli Serassi
di
Bergamo.
Legato alla chiesa è il Camposanto Vecchio,
ipogeo composto dalle
antiche
cripte
sia della chiesa di
Sant'Agata
e sia di quella di
Sant'Isidoro.
E’ in corso un lavoro, da qualche anno, di attento restauro e di
messa in sicurezza, che possa permettere
al sito archeologico d’essere
realmente accessibile al pubblico.
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