Le rappresentazioni sceniche piacciono ai savocesi. Nelle
raffigurazioni della Pasqua e in quelle della festa di Santa Lucia.
Se la prima ha origini praticamente moderne, la prima edizione
risale al 2005, quella di Santa Lucia risale alla metà del '400,
quando fu istituita in Savoca dai Padri Domenicani. Ambedue,
tuttavia, richiamano, ogni anno, per la loro bellezza coinvolgente,
moltissimi turisti e appassionati da ogni dove.
Pasqua a Savoca La
festa della Settimana Santa, inizia il giorno della Domenica delle
Palme e finisce il giorno di Pasqua. l'Ingresso di Gesù in
Gerusalemme, attorniato da una folla osannante, la Lavanda dei piedi
e l'Ultima Cena si svolgono principalmente in Piazza Fossìa,
nel cuore del Centro storico. I partecipanti si spostano poi
nell’uliveto, adiacente la Chiesa di San Michele, dove
vengono inscenate il tradimento di Giuda Iscariota e l'arresto di
Gesù nell'Orto degli ulivi. La processione, che attraversa Savoca
lungo i suoi stretti vicoli, si sposta per arrivare alla piazzetta
della Chiesa di San Nicolò. Quì si assiste al Processo di Gesù
davanti al Sinedrio ed al suicidio di Giuda Iscariota. Naturalmente
davanti la Chiesa Madre si rappresentano i momenti finali della
Passione: la condanna da parte di Ponzio Pilato e l'Ecce Homo. La
Via Dolorosa, avviene nel quartiere di San Giovanni, con la
Crocifissione di Gesù sul colle savocese del Calvario. Sempre
su di esso si svolge la Resurrezione di Cristo.
Il Martirio di Santa Lucia
Abbiamo detto delle origini quattrocentesche della festa di Santa
Lucia. In effetti la struttura rappresentativa della festa, sembra
derivi, piuttosto, da usanze risalenti al XVII secolo, ed è
organizzata dall'antica Confraternita di Santa Lucia,
fondata, appunto, nel 1600. Essa si tiene la seconda domenica di
agosto. La festa rappresenta il Martirio di Santa Lucia, da
sempre protettrice di Savoca. Due sono i personaggi principali:
Santa Lucia, impersonata da una bambina, portata a spalla da un
savocese, e u Diavulazzu, detto anche u virseriu,
un paesano con indosso una
spaventosa maschera lignea del Seicento e in mano
a furcedda. La bambina resiste, sorretta dalla Fede, legata
com’è a dei buoi con cui i soldati romani, chiamati Giudei,
provano a trainarla, facendo ondeggiare la fune. Alla fine della
rappresentazione i buoi vengono lasciati liberi di correre per le
vie del paese, proprio come accade in alcune feste spagnole,
dimostrando così l’origine seicentesca della messinscena religiosa.
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